IL FASCINO SANNITA NEL VIMINALE PADANO: LA PORTAVOCE DI MARONI
TRENTENNE, DINAMICA E MONDANA: QUASI UNA FIRST LADY… MENTRE MARONI E’ FINITO INQUISITO PER AVER PERCEPITO 60.000 EURO DALLA MYTHOS PER “CONSULENZE ORALI”, ISABELLA VOTINO PRENDEVA 14.000 EURO PER CONSULENZE NELL’ORGANIZZARE FESTE: COME QUELLA DEL SUO COMPLEANNO?
Prima di lei solo un’altra donna era stata così potente nelle austere stanze sabaude del Viminale: Rosa Russo Iervolino.
Ma a parte la comune origine campana, nulla unisce le due primedonne del ministero degli Interni.
Isabella Votino è giovane, mondana e dinamicissima.
Molto più di una portavoce, accompagna Roberto Maroni nella vita pubblica e sempre più spesso in quella privata.
Trent’anni, laurea in legge, Isabella è sbarcata in Parlamento dalla natia Montesarchio, nel cuore del Sannio, cinque anni fa.
Lì ha conquistato il deputato varesino, capogruppo padano durante l’opposizione a Prodi, che gli ha affidato i rapporti con i media.
Una collaborazione molto stretta, finita nel mirino dei paparazzi con una raffica di scatti notturni che ha spinto Maroni a gridare al complotto: “Hanno tirato fuori il mio nome per attenuare il polverone Sircana”.
Ma in questa stagione decadente il gossip è politica.
E sul “Corriere” l’esponente padano più noto dopo Bossi replica alle voci che lo vogliono “condizionato dalla sua portavoce”:
“Stupidaggini, fesserie, porcherie. Pettegolezzi messi in giro per ripicca da chi sperava di controllare la Lega. Non si capisce perchè i portavoce debbano essere uomini e se invece sono donne, e per di più graziose, diventano subito “curatrici d’immagine””.
Isabella in fatto d’immagine si è rivelata una maestra.
Nell’ottobre 2007 il suo compleanno, festeggiato in una dimora patrizia di fronte a Palazzo Chigi, diventa la platea in cui Silvio Berlusconi vagheggia l’imminente riconquista del potere.
Pochi mesi dopo il centrodestra è di nuovo al governo. Maroni torna al Viminale e la Votino diventa quasi una first lady, ossequiata dalle massime autorità .
Così nel 2009 celebra i suoi trent’anni nel glamour del Cavalli Just Cafè di Milano, con dj Francesco alla console, Simona Ventura a condurre le danze e un parterre di industriali, onorevoli, star e grand commis.
Un ambiente più da salotti buoni che da prato di Pontida.
Fino all’incidente della consulenza festaiola con la Mythos che la unisce stranamente alla consulenza orale di Bobo nella stessa inchiesta.
(da l’Espresso)
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