“IL GIGANTE BUONO E QUELL’AMORE NON CORRISPOSTO”: IL TITOLO DEMENZIALE DE IL GIORNALE SULL’OMICIDIO DI ELISA POMARELLI
AMORE UN CAZZO, ERA UNA OSSESSIONE NON CORRISPOSTA, ALTRO CHE GIUSTIFICARE UN ASSASSINO
Massimo Sebastiani ha confessato l’omicidio della sua amica Elisa Pomarelli. Lo ha fatto in lacrime davanti agli agenti della Polizia e gli inquirenti che lo stavano interrogando. Ancora non è chiaro se sia stato un delitto d’impeto — un raptus — o un qualcosa di organizzato e premeditato, ma la vicenda che arriva da Piacenza si va a iscrivere tra le innumerevoli pagine del triste romanzo dei femminicidi in Italia.
E nelle narrazione di questa ennesima orrenda storia di cronaca, si va a inserire anche la polemica per il titolo utilizzato da Il Giornale (con conseguente lancio su Twitter) in cui si parla del reo confesso come un Gigante buono.
L’articolo pubblicato sull’edizione online de Il Giornale racconta il doppio volto e la doppia vita di Massimo Sebastiani. Un comportamento diverso in base alle situazioni che affrontava quotidianamente nella sua vita e quell’amore — non ricambiato — per Elisa Pomarelli, di 18 anni più giovane di lei.
E la sintesi giornalistica, almeno nel titolo, ha affrontato solamente quell’immagine del Gigante buono innamorato.
Ovviamente, in questi casi, la parola amore dovrebbe essere utilizzata con le pinze, perchè più che sentimento qui si parla di ossessione vera e propria, come anche confessato dallo stesso Sebastiani nel suo interrogatorio.
Quell’ossessione che gli è sfuggita di mano fino ad arrivare a quel vile gesto di sopprimere la vita di una giovane donna che come unica ‘colpa’ — nella sua mente era un vero e proprio assillo quotidiano — quella di averlo rifiutato.
Parlare di amore è sbagliato: l’ossessione è alla chiave di questa tragedia.
(da agenzie)
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