IL GOVERNO DELLA VERGOGNA, DIFENDE I CORROTTI, MANGANELLA I TERREMOTATI: MARONI VATTENE
DALLO CHAMPAGNE E DALLE LENZUOLA RICAMATE ALLE BOTTE DELLA POLIZIA: LA FINE DEL BLUFF…. SI VOLEVA IMPEDIRE CHE CINQUEMILA AQUILANI PROTESTASSERO SOTTO PALAZZO CHIGI: CHI HA ORDINATO LA CARICA DELLA POLIZIA CONTRO CITTADINI INERMI DEVE PAGARE… UNA DESTRA VERA AIUTA I PIU’ DEBOLI, NON FA SPRANGARE CHI DIFENDE I PROPRI DIRITTI
“Non siamo criminali, siamo soltanto quattro terremotati che vogliono essere trattati come italiani”. Così si esprime Vincenzo Banetti, uno dei giovani feriti in piazza Venezia durante gli scontri con le forze dell’ordine.
Il ragazzo ha un cerotto sulla testa e una borsa per il ghiaccio.
Vincenzo racconta di essere stato colpito da una manganellata della forze di polizia, proprio lui che dal giorno del terremoto vive in una baracca e per questo è venuto a manifestare a Roma.
Mostra con orgoglio la t-shirt insanguinata con la quale gli hanno prestato le prime cure.
«L’Aquila non può crollare: è una città che sa volare».
Era iniziata stamane con questa scritta sulle magliette la manifestazione di 5.000 abruzzesi che si erano radunati a Roma per esprimere tutta la loro rabbia
Da piazza Venezia, volevano arrivare in corteo sotto al Parlamento, ma polizia e carabinieri hanno sbarrato loro ogni accesso da via del Corso e via del Plebiscito dove risiede il premier Berlusconi.
Momenti di tensione: lancio di bottigliette e qualche spintone, poi manganellate anche per il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, e il deputato Giovanni Lolli.
Dopo una trattativa , le forze dell’ordine hanno lasciato entrare i manifestanti in via del Corso e il corteo ha potuto iniziare a sfilare.
Ma davanti piazza Colonna un nuovo blocco e nuovi scontri.
A farne le spese un ragazzo rimasto ferito e con il volto coperto di sangue che è stato medicato in un bar.
I manifestanti volevano solo raggiungere la sede della Camera e nel pomeriggio quella del Senato per chiedere la sospensione delle tasse che da dicembre i cittadini dovrebbero ricominciare a pagare al cento per cento (alcuni hanno già iniziato a versarle dal primo luglio).
Chiedono il congelamento dei mutui e delle tasse, oltre a una serie di misure di sostegno all’occupazione e all’economia inquadrate in una legge che preveda procedure efficaci per la ricostruzione e finanziamenti certi.
«Non si tratta di privilegi, siamo qui per difendere la nostra sopravvivenza».
Tra i terremotati aquilani che manifestavano c’è anche una delegazione della polizia aquilana.
Hanno con loro una sagoma di un poliziotti ferito da un pugnale e con sopra una scritta: “L’Aquila pugnalata”.
Un paradosso: poliziotti che manganellano per ordini dall’alto, altri che manifestano.
Oggi è stata scritta una delle pagine più vergognose di questo governo di presunta destra: finito il tempo del bluff, delle cerimonie di consegna delle case costate il doppio del prezzo di mercato e che non hanno accolto 30.000 aquilani che sono stati costretti a vivere altrove, dello champagne e delle lenzuola ricamate a uso Tv, per i terremotati è arrivato il tempo delle manganellate.
In Italia sfilano cani e porci senza autorizzazione, compresi i black blok e nessuno dice nulla, anche quando sfasciano le vetrine e incendiano auto.
Ma ai terremotati non è stato permesso “disturbare” la residenza del premier.
Non è permesso mostrare una disperazione che contrasta con le palle che il governo ha sempre detto sull’Aquila: “tutto a posto, la gente è felice”.
E se non è felice, allora giù botte, cosi impara a non rompere i coglioni ai potenti.
Chi ha ordinato la carica degli agenti sugli abruzzesi inermi deve andarsene, in quanto persona indegna di rappresentare le istituzioni.
E non ci riferiamo agli agenti, ma a chi, dal ministero degli Interni, ha dato queste disposizioni.
Ua destra vera difende i più deboli, non li fa sprangare perchè difendono il proprio diritto alla sopravvivenza.
Siamo addolorati, siamo indignati.
Non si governa contro il popolo, ma per il popolo.
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