IL GRANDE FRATELLO CASALINO ORA SI METTE A MINACCIARE I GIORNALISTI
AL GIORNALISTA DEL “FOGLIO”: “ORA CHE CHIUDE, COSA FAI? MI DICI A COSA SERVE IL TUO GIORNALE?”… DIMENTICA QUANDO MENDICAVA UN LAVORO A EMILIO FEDE
Tutti contro Rocco Casalino. Il capo della comunicazione del governo è finito sul banco degli imputati dopo la frase rivolta al giornalista del Foglio Salvatore Merlo durante il party organizzato dai Cinque stelle per festeggiare l’abolizione dei vitalizi. Frase riportata oggi in un articolo dello stesso Merlo: “Adesso che Il Foglio chiude che fai? mi dici a cosa serve Il Foglio? perchè esiste?”, avrebbe detto il portavoce di Giuseppe Conte, riferendosi probabilmente ai finanziamenti pubblici che riceve il giornale diretto da Claudio Cerasa.
Un’uscita che ha scatenato un vero e proprio putiferio
Romano si è limitato a commentare la frase con un ironico “Da Mosca-Caracas è tutto, restituisco la linea alla libera stampa”, Anzaldi si è spinto oltre, invocando l’intervento dell’ordine dei Giornalisti di Milano, dove Casalino è iscritto:
Per Anzaldi “siamo di fronte ad un atteggiamento inaccettabile da parte di chi viene pagato con i soldi degli italiani per occuparsi della comunicazione ufficiale del Governo e invece utilizza il suo potere per indirizzare minacce contro la libera informazione. Cosa altro deve succedere affinchè gli organi preposti intervengano?”.
Lo schieramento anti-Casalino si è allargato infine anche a destra, con i tweet del deputato Fdi Guido Crosetto e della capogruppo alla Camera di Forza Italia Maria Stella Gelmini.Guido
Crosetto twitta: “Per quanto non condivida parte della linea editoriale del Foglio e molte delle posizioni di Claudio Cerasa, questa mattina sono corso a comprarne una copia ed oggi pomeriggio farò l’abbonamento on-line. Mi hanno convinto a farlo le parole di Rocco Casalino”.
Poco fa il portavoce di Palazzo Chigi ha provato a smorzare i toni in una nota, spiegando che si trattava soltanto di uno scherzo: “”Chi mi conosce sa bene che sono solito fare battute. E una battuta era anche quella rivolta al giornalista del Foglio in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi. Sono certo che Merlo ne fosse consapevole. Credo fortemente nella libertà di stampa” §
Durissima la Federazione nazionale della stampa nell’esprimere solidarietà a Merlo e al Foglio.”L’atteggiamento e le parole di Casalino, non nuovo a proclami e minacce nei confronti di suoi colleghi giornalisti, danno l’esatta dimensione della concezione che lui e i suoi danti causa hanno della democrazia e delle istituzioni” dichiarano il presidente Raffaele Lo Russo e il segretario generale del sindacato Beppe Giulietti, avvertendo come “la chiusura dei giornali da parte delle autorità richiama regimi e tempi che, per l’Italia, sono fortunatamente lontani”.
Non è la prima volta che le sortite di Casalino, entrato nel 2013 nell’ufficio stampa grillino di Palazzo Madama fino a diventarne il capo indiscusso, guadagnano l’onore delle cronache.
L’uomo che allora si firmava “Dott. Ing, Coordinatore della Comunicazione Nazionale, Regionale e comunale del Movimento 5 Stelle, Portavoce e Capo-comunicazione del Gruppo M5S al Senato”, una volta diventato portavoce del premier giallo-verde s’era illuso di poter conquistare qualche benefit.
Al punto da rimanerci malissimo quando scoprì che lui non aveva diritto a un appartamento a Palazzo Chigi come il capo del governo e che il suo studio era ben al di sotto delle aspettative: “Un po’ piccolina per essere la stanza del portavoce del presidente”, osservò entrandoci.
Ancora. Nel giugno scorso, al G7 di Charlevoix, in Canada, portò via di forza Giuseppe Conte che stava rispondendo alle domande dei cronisti, con una mossa più da body-guard che da portavoce.
E non è passato inosservato neppure l’emoticon con il dito medio alzato digitato sulla chat WhatsApp della Rappresentanza italiana in risposta ai giornalisti che chiedevano un commento alla proposta francese sugli hotspot.
L’icona maleducata fu subito rimossa, ma non abbastanza in fretta per non essere resa pubblica da chi l’aveva ricevuta.
Comportamenti non sempre graditi al premier Conte, con cui sarebbero registrati alcuni dissapori.
Insorti anche con Enrico Mentana allorchè Casalino, nel clou delle trattative per la formazione del governo giallo-verde, scrisse via sms al direttore del Tg La7 — che era in diretta tv – la notizia dell’intesa appena raggiunta.
Fece il tutto riprendendo la scena e facendosi beffa del direttore: “Troppo tempo, veloce Chicco!”. Quando la notizia venne annunciata, lui commentò entusiasta: “Momento storico”. Il video finì in Rete e restituì l’immagine dell’allora capo della Comunicazione grillina come il gran burattinaio dell’informazione, non solo tv. Quella stessa informazione che, se non controllata da lui, è forse meglio chiudere.
(da agenzie)
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