IL GRANDE RITORNO IN TV DELLA LEGHISTA FRANCESCA DONATO
LA ORIGINALE TEORIA: SE I LEGHISTI INSULTANO I GIORNALISTI E’ COLPA LORO CHE NON SI DEVONO PERMETTERE DI DARE DEL RAZZISTA AI RAZZISTI
Giovanni Floris e Di Martedì hanno contribuito in maniera notevole al suo successo mediatico. E così Francesca Donato, europarlamentare della Lega che sognava l’uscita dall’euro ma che dopo l’arrivo a Bruxelles ha cambiato (pare) idea ieri era su La 7 a portare avanti la causa del sovranismo televisivo.
E come sempre non ci ha deluso, perchè l’europarlamentare del progetto eurexit è una che ha poche idee ma molto chiare.
La Donato ci tiene a far sapere da che parte sta sulla questione degli insulti a Gad Lerner da parte dei militanti della Lega a Pontida.
Secondo l’europarlamentare del Carroccio la colpa è di chi continua a dire che Salvini è un “razzista”. Perchè non sono i leghisti a discriminare un giornalista (o i Rom, o i migranti) sono gli altri ad essere razzisti.
La Donato infatti spiega che quella contro la Lega altro non è che «una forma di discriminazione ideologica di una intera fascia della popolazione soltanto perchè non accetta pedissequamente un sistema basato sulle elite, vuole ritornare a dare la sovranità al popolo come dice la Costituzione».
Siamo a tanto così dalle argomentazioni dei suprematisti statunitensi che accusano i neri di discriminarli perchè sono bianchi.
Ma l’effetto è più comico che preoccupante: sembra la famosa scena del film di Sacha Baron Cohen dove Ali G accusa i parlamentari britannici di non prenderlo sul serio urlando «è perchè sono nero???».
Non sono mancati poi i cavalli di battaglia con con la Donato spopola sui social. Ad esempio la difesa della Flat Tax (che secondo lei aiuta i poveri) e alcuni curiosi distinguo sulla lotta all’evasione che non si può fare mica aumentando le tasse ai ricchi: «si parla di fare una tassazione progressiva aumentando le tasse ai ricchi ed è vero che a questo punto i ricchi preferiscono andare nei paradisi fiscali. Noi che cosa vogliamo: vogliamo aumentare la domanda interna o ucciderla per sempre togliendo di tasca i soldi alle persone?».
In questo passaggio la Donato sembra stia difendendo la decisione dei ricchi che portano il loro denaro nei paradisi fiscali (sottraendolo alle casse dello stato) e crede — come Sallusti — che la cosa migliore per far crescere un paese dove il reddito medio dichiarato è pari a 20.940 euro sia quello di lasciare più soldi in tasca a chi ne ha già per far crescere la domanda interna.
Certo, i ricchi in genere comprano beni di lusso (però molti sono di importazione) ma quando hanno un surplus di denaro lo investono e quindi non mettono in circolazione la ricchezza.
È un peccato che l’onorevole leghista ieri abbia avuto poco spazio per parlare, chissà quante altre perle ci avrebbe regalato.
(da “NextQuotidiano”)
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