IL NAZARENO RISORGE IN BORSA: SERRA E DORIS SOCI IN AFFARI
MEDIOLANUM PIAZZERA’ AI CLIENTI IL FONDO ALGEBRIS DEL FINANZIERE RENZIANO
Il nuovo patto del Nazareno? È finanziario.
A stringerlo con il giglio magico renziano non è stavolta Silvio Berlusconi ma il suo amico (nonchè socio in Fininvest) Ennio Doris.
Il patron di Mediolanum ha infatti organizzato la mega convention del suo gruppo all’Adriatic Arena di Pesaro: in mezzo alla platea di 4.500 family banker provenienti da tutta Italia sono spuntati anche alcuni prestigiosi ospiti.
Come Oscar Farinetti, mister Eataly assai vicino al premier, e soprattutto il finanziere Davide Serra arrivato da Londra con tanto di stampelle dopo un brutto incidente sugli sci che nei giorni scorsi gli ha imposto di rimandare l’audizione in Consob sulle ipotesi di insider trading legate alla riforma delle Popolari
La presenza del fondatore di Algebris non è però casuale perchè Serra e Doris — a quest’ultimo il fisco ha contestato 500 milioni di euro a fine 2014 tra imposte non versate e sanzioni — hanno deciso di fare affari insieme.
Banca Mediolanum ha infatti avviato una collaborazione con Algebris per la distribuzione ai clienti di un fondo che investe in azioni e obbligazioni denominato “Financial Income Strategy”.
L’annuncio è stato dato ieri proprio dal palco della convention da Massimo Doris, vicepresidente del gruppo e figlio di Ennio.
Una “partnership strategica”, l’ha definita Serra che non ha voluto far commenti su altri temi come le Popolari e si è limitato a ricordare che di Mediolanum si era occupato ai tempi della quotazione in Borsa del gruppo milanese, quando lavorava per Morgan Stanley
Quanto a Doris jr, ha tenuto a precisare che la decisione di avere Algebris come partner per uno dei nuovi fondi da proporre ai clienti “è una scelta tecnica, non per la visibilità di Davide Serra”.
Nè quindi per i rapporti fra il finanziere e il presidente del Consiglio.
Rapporti che continuano a far discutere.
Secondo un articolo apparso sul Messaggero, Serra ha deciso di rilanciare su Banca Etruria. Dopo una prima lettera inviata all’istituto aretino all’inizio di febbraio e dopo il commissariamento della banca deciso da Bankitalia l’11 febbraio, il patron del fondo Algebris è tornato alla carica con un’altra lettera, datata 19 febbraio, indirizzata ai due commissari Riccardo Sora e Antonio Pironti e, per conoscenza a via Nazionale. Nella missiva — secondo quanto scrive il quotidiano romano — il finanziere ha formulato “una proposta di cooperazione, risanamento e rilancio di Banca Etruria”.
La proposta avrebbe una portata più ampia di quella precedente con cui si era fatto avanti per acquisire i cosiddetti non performing loans (npl), ovvero le sofferenze. Serra è infatti disposto a farsi carico di 20 dipendenti dell’istituto basandoli ad Arezzo e di 40 di Etruria Informatica.
E sarebbe infine pronto a reclutare partner che possano ricapitalizzare l’Etruria facendola uscire dalle secche. Non solo.
Invece di attendere come accade in questi casi, che i commissari completino l’indagine prima di farsi avanti con un’offerta, Serra si è dunque mosso solo otto giorni dopo l’avvio della gestione straordinaria
La notizia ha riacceso subito le polemiche sul fronte politico: “Scopriamo che Serra avrebbe già sottoposto ai commissari di Bankitalia che governano Popolare dell’Etruria una proposta di cooperazione, risanamento e rilancio. E questo avviene insolitamente prima ancora che sia stata completata dai commissari un’indagine sulla reale situazione della banca e quindi al buio, a meno che non si disponga di altre informazioni”, ha sottolineato il capogruppo di Sel in commissione Finanze a Montecitorio, Giovanni Paglia.
Aggiungendo che “Consob, Bankitalia e Tesoro non possono restare inerti in un quadro simile, pena la perdita di credibilità del Paese, e per questo chiederemo – conclude Paglia – che la commissione Finanze di Montecitorio abbia da loro un supplemento di informazioni e valutazioni”.
Intanto, sul palco dell’evento di Mediolanum ieri è salito un altro supporter renziano della prima ora, Oscar Farinetti, che ha addirittura tenuto una lezione per motivare la rete di vendita.
Dietro il patron di Eataly veniva proiettato a caratteri cubitali lo slogan della convention, anch’esso molto renziano: “Io cambio”.
Il Nazareno è vivo e lotta insieme a Doris.
Camilla Conti
(da “il Fatto Quotidiano”)
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