IL NUOVO PATTO PER LA MIGRAZIONE E’ UNA SCHIFEZZA: MINORI SENZA TUTELA E SCHEDATI
APPELLO DI SAVE THE CHILDREN: “COSI’ RESTERANNO MESI NEI CPR: DOVREBBERO ANDARE A SCUOLA, NON STARE NEI CENTRI DI DETENZIONE”
Il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, che si propone di semplificare l’accoglienza e di agevolare il rimpatrio di coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa, porta con sè il rischio non solo di non tutelare i bambini, ma di innescare una sorta di schedatura, in base alle nuove regole sui ricollocamenti.
Questa la posizione di «Save The Children», che attraverso il direttore e rappresentante presso l’Ue, Willy Bergogné, ha detto che così si «mina il loro diritto di asilo, mettendoli a rischio di detenzione, respingimenti e violenze alle frontiere».
«L’approvazione da parte dell’Unione europea e dei suoi Stati membri del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo indebolirà significativamente le tutele per i minori che fuggono da guerre, fame, conflitti, violenza, rischiando spesso la morte», questo l’appello dell’organizzazione.
«Con l’approvazione di questo provvedimento esiste il rischio concreto che le famiglie, anche quelle che viaggiano con bambini molto piccoli, finiscano per trascorrere settimane o mesi nei centri di detenzione. Questi minori dovrebbero essere a scuola, creando ricordi felici, non dolorosi in centri di detenzione che senza dubbio avranno un impatto su di loro negli anni a venire».
Ma cosa cambia, concretamente? Ci saranno due opzioni: ricollocare i richiedenti asilo sul proprio territorio o versare contributi finanziari. Il calcolo del contributo considera la popolazione e il Pil di ciascuno Stato. Il nuovo regolamento stabilisce una soglia minima di 30 mila ricollocamenti e un contributo finanziario di 600 milioni di euro. In caso di ricollocamenti insufficienti, gli Stati possono essere chiamati a esaminare le domande di protezione internazionale.
Un secondo regolamento crea una procedura comune per l’asilo a livello europeo, rendendo più rapide ed efficienti le decisioni fino a 12 settimane. Le persone con minacce alla sicurezza o provenienti da Paesi con bassi tassi di riconoscimento dell’asilo saranno soggette a una procedura di asilo alla frontiera.
Sono previsti centri di accoglienza nei paesi di primo ingresso con una capacità di 30.000 posti. Un terzo regolamento stabilisce norme per affrontare situazioni di crisi migratoria, prevedendo meccanismi di solidarietà e deroghe.
E qui c’è il punto cruciale che rischia di portare alla schedatura: il regolamento Eurodac sarà riformato per migliorare l’identificazione e la sicurezza, includendo le impronte digitali e le immagini del volto. Un regolamento di screening uniformerà l’identificazione dei cittadini di Paesi terzi e la procedura di ingresso nell’UE, con controlli biometrici e sanitari entro sette giorni. Il Patto comprende anche regolamenti per l’Agenzia europea per l’asilo, miglioramento delle condizioni di accoglienza e un quadro per il reinsediamento dei richiedenti asilo.
«Tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che arrivano in Europa meritano di trovare un sistema che riconosca i loro bisogni, li tratti con rispetto e dignità e li protegga dai pericoli. Purtroppo, queste regole potrebbero finire per accrescere la sofferenza e l’angoscia di migliaia di minori bisognosi di protezione. Save the Children continuerà a impegnarsi a favore dei bambini, delle bambine e delle famiglie in transito, assicurandosi che i loro bisogni siano soddisfatti e i loro diritti rispettati, e continuerà a fornire loro un supporto cruciale in tutta Europa. Il ruolo di organizzazioni come la nostra diventa più importante che mai, poiché i diritti dei minori sono messi a rischio da politiche restrittive che non riescono ad affrontare le principali carenze dell’attuale sistema di asilo», ha aggiunto Bergogné.
(da agenzie)
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