IL PADRE DI ILARIA SALIS: “A QUESTO PUNTO MI RIVOLGERO’ AL QUIRINALE, IL GOVERNO ITALIANO NON HA FATTO NULLA”
“ALL’UDIENZA C’ERANO SETTE PARLAMENTARI, NESSUNO DELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO, NON HO RICEVUTO ALCUNA TELEFONATA DALLE ISTITUZIONI”… “IN UNGHERIA LE LEGGI DEL DIRITTO SONO CALPESTATE, IL RIFIUTO AI DOMICILIARI IL GIUDICE LO AVEVA GIA’ SCRITTO PRIMA DELL’UDIENZA”
«A questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica». A parlare è il padre di Ilaria, Roberto Salis, intervistato a Piazza pulita su La7. L’uomo si è collegato con la trasmissione di Corrado Formigli dall’aeroporto di Budapest, dopo aver assistito ad una udienza del processo nel corso del quale sono stati rifiutati i domiciliari alla figlia. «Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano», ha detto ancora Salis. L’attivista italiana è in cella dal febbraio 2023. E ci rimarrà perché, per il giudice Jozsef Sós ci sarebbe «sempre il pericolo di fuga».
«Oggi non ho ricevuto nessuna chiamata dalle istituzioni italiane. Al processo era presente solo l’ambasciatore Iacoangeli e sette parlamentari, nessuno della maggioranza».
Per il padre di Ilaria, «è inutile stare a discutere in un paese dove le leggi del diritto sono totalmente calpestate». «La motivazione del diniego» dei domiciliari per Ilaria, ha detto fra l’altro, «era già pronta» prima dell’udienza.
(da Open)
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