“IL PD E’ UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE” ?
CONGELATI 1,2 MILIONI A 8 CAPIGRUPPO: LA META’ DELLA SOMMA RIGUARDA IL PD MARCO MONARI… SEQUESTRATE CASE E INDENNITA’ AI POLITICI EMILIANI
Il conto più pesante è toccato all’ex capogruppo Pd in consiglio regionale Marco Monari, quello che secondo l’inchiesta «Spese pazze» pranzava nei ristoranti stellati a spese della regione Emilia Romagna: il nucleo tributario della Guardia di finanza è andato a sequestrargli beni immobili, crediti e indennità per 610mila euro, quasi la metà della cifra contestata complessivamente a tutti i responsabili dei gruppi coinvolti, cioè 1 milione 200 mila euro.
Già , perchè nella lista dei capigruppo raggiunti dal provvedimento deciso dalla Corte dei conti ci sono anche, in ordine di valore sequestrato, Liana Barbati dell’Idv con 147mila euro, Gian Guido Naldi di Sel-Verdi con 105mila, Luigi Giuseppe Villani del Pdl con 100mila, Matteo Riva del Gruppo misto con 96mila, Roberto Sconciaforni di Fds con 90mila, Andrea Defranceschi del M5S con 67mila euro e Silvia Noè dell’Udc con 45mila. Manca giusto l’ex capogruppo della Lega Nord, Mauro Manfredini, che nel frattempo è deceduto.
Atto cautelare
Si tratta di un atto cautelare, chiesto dalla procura regionale della Corte dei conti, dopo che l’assemblea regionale aveva agito in sede amministrativa in quanto ente danneggiato dal comportamento dei consiglieri.
L’entità dell’importo è il frutto della quantificazione del danno patrimoniale subito dall’istituzione.
I capigruppo sono chiamati a risponderne perchè sono responsabili della rendicontazione, della tenuta documentale delle spese e della verifica della regolarità degli esborsi compiuti dai componenti dei gruppi.
Gli accertamenti contabili della Finanza si sono concentrati sui soldi spesi da tutti i gruppi consiliari nel 2012: ne è risultato, spiegano le Fiamme gialle, un utilizzo dei contributi a carico del bilancio regionale per scopi «non inerenti all’attività istituzionale e al funzionamento dei gruppi».
In particolare, ci sono costi sostenuti per spostamenti in taxi, auto private e treni, pedaggi autostradali, soggiorni in albergo, acquisto di giornali.
E poi c’è la voce «consulenze», leit-motiv ricorrente anche nell’indagine della procura di Bologna, spese ritenute dalla magistratura contabile prive di giustificazione e collegamento con l’attività istituzionale.
I provvedimenti eseguiti ieri sono altra cosa, anche se collegata, rispetto all’inchiesta che si è da poco conclusa con 41 avvisi di fine indagine per peculato a carico di altrettanti consiglieri della passata legislatura (il nuovo Consiglio è stato eletto il mese scorso e la giunta guidata da Stefano Bonaccini si è appena insediata, ndr). L’indagine penale infatti si riferisce ai rimborsi del periodo giugno 2010 – dicembre 2011.
Udienza in gennaio
Tornando al sequestro di ieri, la prossima tappa del procedimento amministrativo è fissata per fine gennaio, quando sarà fissata l’udienza davanti alla Corte dei conti.
A breve dovrebbe essere anche decisa la data dell’udienza in cui si entrerà nel merito delle contestazioni.
L’azione della magistratura contabile, coi relativi inviti a dedurre, riguarda peraltro quasi tutti i consiglieri uscenti, compreso l’attuale presidente della Regione Bonaccini. Gli ex capigruppo non commentano, lo fa per loro l’avvocato Antonio Carullo che definisce «abnorme» la richiesta della procura contabile, dato che le regole sarebbero state rispettate: «La Corte costituzionale ha annullato le deliberazioni della Corte dei conti assunte nel 2013 e relative proprio ai rendiconti 2012 dei gruppi assembleari». Quanto all’inchiesta penale, «varrebbe la pena precisare che su di essa si dovrà pronunciare il Gip, o con un rinvio a giudizio o con una richiesta di archiviazione».
(da “La Stampa“)
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