IL PD SFIDA LA MELONI SULL’IMMIGRAZIONE: MARE NOSTRUM EUROPEO E DISTRIBUZIONE OBBLIGATORIA DEI RICHIEDENTI ASILO TRA TUTTI I PAESI UE
ELLY SCHLEIN ATTACCA: “I SOVRANISTI SULL’IMMIGRAZIONE HANNO FALLITO, A LAMPEDUSA DEI LORO SLOGAN NON SE NE FANNO NULLA”
Più ingressi legali, accoglienza diffusa sul territorio, missione europea di soccorso in mare, superamento della legge Bossi-Fini. Dopo giorni di emergenza a Lampedusa che hanno certificato la difficoltà del governo Meloni a gestire il fenomeno delle migrazioni, e dopo l’annuncio in fretta e furia di nuove norme decise oggi dal Consiglio dei ministri, il Pd risponde all’esecutivo lanciando una serie di proposte sul tema. “La destra italiana sull’immigrazione ha fallito”, si legge nel comunicato.
Meno di mezz’ora prima, Elly Schlein aveva attaccato Meloni: “Si ricordi che al governo c’è lei e si impegni a gestire il fenomeno migratorio anziché attaccare l’opposizione, perché a Lampedusa dei suoi slogan traditi non se ne fanno nulla e hanno bisogno di fatti”, aveva detto.
Il Pd, annunciando la sua strategia, ha ricordato “le tragedie di questi mesi nel Mediterraneo, i numeri degli arrivi irregolari cresciuti in modo molto significativo, il peso sconcertante sostenuto dall’isola di Lampedusa, la sensazione di grande difficoltà e solitudine denunciata a più riprese dai sindaci e dai Comuni”.
E ha accusato il governo di proseguire con una “narrazione folle”, una “strada demagogica” e “consapevolmente cinica, ma soprattutto inefficace”.
Le proposte del Pd di Schlein: riforma di Dublino, soccorso europeo in mare e accoglienza diffusa
Per prima cosa il Pd ha proposto di riformare il regolamento di Dublino, che “blocca i richiedenti asilo nel primo Paese di arrivo, spesso l’Italia”. Al contrario, bisognerebbe fissare una “condivisione obbligatoria dell’accoglienza tra tutti i Paesi Ue”, tenendo conto anche dei legami familiari di chi arriva in Europa, e anche permettendo a chi viene riconosciuto come rifugiato di spostarsi tranquillamente nell’Ue.
Poi i dem hanno rilanciato sul grande tema del soccorso in mare: “Serve una Mare Nostrum europea, per salvare le vite (ed evitare che Lampedusa divenga un hub naturale per il suolo europeo)”, si legge, mentre “la destra italiana si è sempre battuta contro la missione europea di ricerca e soccorso in mare”.
Ancora, servirebbe una “strategia europea” per investire in progetti e politiche che permettano lo sviluppo dei Paesi del continente africano. Gli accordi con i Paesi però devono “essere europei e fondarsi sulla salvaguardia del rispetto dei diritti umani”: un evidente riferimento ai recenti accordi del governo italiano con la Tunisia e a quelli più vecchi con la Libia.
Una volta che le persone migranti arrivano in Italia, la proposta è di puntare su “un grande piano per l’accoglienza diffusa, al fine di evitare grandi concentrazioni di persone accolte in poche singole strutture e in poche città”. Tanti piccoli centri, più facili da gestire, in cui fornire anche “consulenza legale e psicologica, insegnamento d’italiano, corsi di formazione”, insomma tutte cose che in parte c’erano già e sono state “progressivamente colpite dall’azione del governo”.
La risposta al traffico di esseri umani è semplificare gli ingressi legali
Per fermare il traffico di essere umani, la soluzione è puntare su una più forte “azione repressiva internazionale” e in più aprire “nuovi canali d’ingresso legali a tutti i Paesi Ue, sia per chi cerca protezione internazionale, sia per chi migra in cerca di lavoro”.
L’obiettivo deve essere “l’immigrazione legale”, mentre la destra sceglie di “lasciare che si alimenti la sensazione di insicurezza e crescano i numeri dei migranti senza dimora e senza diritti presenti nelle nostre città”. Per procedere a tutto questo, bisognerebbe anche superare la legge Bossi-Fini e dotarsi di una nuova legge sull’immigrazione.
Infine c’è il tema dei minori non accompagnati: la legge Zampa del 2017, che creava un percorso d’accoglienza a parte per loro, deve “arrivare alla piena applicazione”. Questo richiede più soldi e più personale ai Comuni. Allo stesso modo, bisognerebbe investire di più sull’accoglienza delle donne vittime di tratta e che hanno subito violenze e abusi.
Schlein: “In Italia non abbiamo politiche migratorie”
La segretaria Schlein ha commentato il piano del Pd a poche ore dalla sua pubblicazione, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Trento: sulle politiche migratorie, ha detto, “abbiamo da anni in Italia un dibattito molto polarizzato, molto ideologico, che non aiuta a trovare soluzioni serie. Non abbiamo politiche migratorie degne di questo nome”. La leader dem ha ricordato che anche il presidente Mattarella “ha detto che vie legali e sicure sono la vera alternativa ai trafficanti”, e ha evidenziato che nell’attuale sistema del regolamento di Dublino “cinque Paesi europei su 27 hanno affrontato l’85% delle richieste d’asilo in Ue, e uno di questi è l’Italia”.
L’intervento di Schlein si è concentrato anche sulla “riforma della legge Bossi-Fini, che prevede che un datore di lavoro ti telefoni nel tuo Paese e ti chieda di venire nel nostro Paese. E questo non succede mai. Difficile che assumere qualcuno che neanche si conosce… Avere persone ricattabili crea dumping sociale e concorrenza sleale per le imprese che lavorano regolarmente”.
(da Fanpage)
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