IL PIANO RENZI: “SEPARAZIONE CONSENSUALE DAL PD E GOVERNO FINO AL 2013”
PRONTA LA SCISSIONE PARLAMENTARE CON “AZIONE CIVILE”: “SE IL GOVERNO TIENE, SALVINI SI SGONFIA”… IPOTESI PREMIER DI UNA FIGURA NON DIVISIVA COME CANTONE O BELLONI
“Voglio che sia una separazione consensuale, amichevole”. Matteo Renzi annuncia ai suoi che è necessario passare subito all’azione: “Azione Civile” è il progetto che l’ex premier metterà in campo già da oggi per separare dal Pd un nuovo gruppo parlamentare che dia pieno sostegno a un Governo istituzionale, affidato a una figura terza, un tecnico, che non solo impedisca di andare al voto in autunno, ma guardi all’obiettivo 2023, alla fine della legislatura.
Già nella giornata di oggi c’è spazio per prime mosse: un’ora prima della Conferenza dei capigruppo del Senato, prevista alle 16 e chiamata a decidere il percorso della crisi di Governo, si riunirà infatti il gruppo parlamentare del Pd di Palazzo Madama.
Renzi confida che la sua posizione trovi terreno fertile anche nel Pd, visto che molti padri nobili del centrosinistra si sono già espressi contro il voto subito e per una stabilità istituzionale nel Paese.
Per Renzi l’obiettivo primario è far saltare lo schema di Salvini sul voto subito. “Se c’è un Governo che tiene, Salvini si sgonfia” ha assicurato l’ex premier parlando con i suoi fedelissimi, spiegando che certamente verrebbero al pettine tanti nodi che riguardano il leader leghista, dai rapporti con l’Europa fino alle vicende giudiziarie.
Azione Civile si porrebbe come base parlamentare del nuovo Governo istituzionale. Renzi immagina un esecutivo affidato a una figura terza, non divisiva. Tra i profili su cui si ragiona, il magistrato Raffaele Cantone, già presidente di Anac, e la diplomatica Elisabetta Belloni, segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.
“Dobbiamo ribaltare la posizione di Salvini e togliere di mezzo l’ipotesi del voto, che sarebbe deleteria per l’Italia” è la convinzione di Renzi, che guarda ben oltre il Governo di scopo, immaginando un esecutivo capace di guardare alla fine della legislatura, quindi anche affronti il tema dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, visto che il mandato settennale di Sergio Mattarella scade nel 2022.
(da “Huffingtonpost”)
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