IL REPORT ISPI: “LA ZONA GIALLA AUMENTA LA MOBILITA’ TRA PERSONE E I CONTAGI”
IL LEGAME TRA COVID E SPOSTAMENTI: NELLE ZONE ROSSE E ARANCIONI LA PANDEMIA CAUSA MENO CONTAGI
Quanto pesino le varianti sulla curva del contagio non si sa perchè “in Italia si sta lavorando ancora di fortuna, mappando i tamponi positivi circa cento volte meno di quanto si sta facendo in altri Paesi europei” – la soglia di riferimento sul piano internazionale è 5%, due settimane fa noi eravamo sullo 0.05%. Di certo c’è il pericolo che abbiamo davanti: una ripresa rapida degli spostamenti può compromettere tutti i progressi che abbiamo fatto negli ultimi due mesi. Rischio tutt’altro che improbabile, con diciotto Regioni da oggi in zona gialla e la voglia di ritorno alla normalità testimoniata anche dalle strade e dai ristoranti affollati nell’ultimo fine settimana.
“È già accaduto a metà dicembre”, sottolinea Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli Studi di politica internazionale e autore di un’indagine sul legame tra la diffusione del virus e la mobilità degli italiani, misurata sulla frequenza con cui le persone hanno utilizzato bus, tram e metro.
I risultati sono ben visibili dal grafico in cui Villa ha sintetizzato le evidenze del suo lavoro. Partendo dalla riduzione dell’80%, rispetto allo stesso periodo del 2019, seguita al lockdown, e dalla rapida risalita, fino ad attestarsi al -20%, con l’allentamento delle restrizioni e l’arrivo della bella stagione.
E nella seconda ondata? Dal grafico sono ben visibili gli effetti dei divieti disposti con il Dpcm 24 ottobre e con l’istituzione, poco dopo, delle cosiddette “zone colorate” il 3 novembre.
A metà del mese, con l’entrata in zona rossa di 7 su 21 tra Regioni e Province Autonome, la mobilità si era ridotta di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2019.
“Anche in questo caso, sia pure in maniera più graduale, l’effetto sulla trasmissione virale e sui decessi è stato netto”, spiega il ricercatore dell’Ispi. Tuttavia, il rapido rilassamento delle misure già dal 6 dicembre – nessuna Regione in zona rossa, 12 in zona gialla – e poi più decisamente il 13 dicembre -16 Regioni in zona gialla – aveva provocato quello che Villa definisce un “miniboom” prenatalizio nella mobilità degli italiani, compensato dal calo registrato a Natale e Capodanno dopo l’istituzione delle zone rosse.
“Stretta provvidenziale, quella di Natale – commenta Villa – perchè è servita a evitare che la situazione precipitasse nella prima parte di gennaio”.
Ma verso la fine del mese scorso la mobilità degli italiani è tornata a crescere, sembra rapidamente. Insomma, come risulta piuttosto evidente dall’indagine, “zona rossa e arancione riducono la trasmissione del virus, la zona gialla no perchè aumenta la mobilità delle persone”.
E quindi ora c’è il rischio che con una ripresa rapida della mobilità “tutti i progressi che abbiamo fatto negli ultimi due mesi si perdano”, avverte il ricercatore.
Nel tentativo di trovare un equilibrio tra tutela della salute e necessità di salvaguardare l’economia, per Villa, “ci stiamo rilassando troppo”. In un momento in cui ci si trova a dover fare i conti con le varianti, “sulle quali si indaga ancora molto poco e che se non individuate potrebbero causare un rapido e repentino picco dei contagi”.
Come è avvenuto nel Regno Unito che per la variante inglese in meno di due mesi ha registrato, rispetto all’Italia, un incremento di 15000 morti. Finora le cose non sono andate così male, ma “continuiamo a inseguire il virus ed è difficile pensare che l’Italia, a differenza di quanto sta accadendo in altri Paesi, sia esente dalle conseguenze delle varianti. Nè, per ora si può fare affidamento sugli effetti benefici della vaccinazione”.
“Al momento – puntualizza il ricercatore dell’Ispi – abbiamo vaccinato un numero di persone che ci permette di abbassare il numero dei morti previsti solo del 2%”.
Troppo poco per segnare l’inversione di tendenza necessaria a far abbassare la curva del contagio. Ora ancora troppo alta e gravata dal rischio di risalire.
E allora cosa si deve fare? “Tenere altissima l’attenzione – risponde Villa – rispettare i divieti anche se si è in zona gialla e cercare di ridurre quanto più possibile la mobilità . O vanificheremo i progressi fatti”.
(da agenzie)
Leave a Reply