IL RETROSCENA: TULLIANI ARRESTATO DOPO AVER FATTO ARRESTARE UN GIORNALISTA
AVEVA CHIESTO L’INTERVENTO DELLA POLIZIA CONTRO UN CRONISTA CHE VOLEVA INTERVISTARLO… DUBAI ATTIVA L’INTELLIGENCE ITALIANA E ALLA FINE IN CARCERE FINISCE IL COGNATO DI FINI
Con l’inganno ha fatto arrestare, a Dubai, un giornalista italiano però la sua mossa si è rivelata un boomerang e alla fine dietro alle sbarre è finito lui, Giancarlo Tulliani, cognato dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, accusato di riciclaggio e su cui pende un mandato di arresto da parte della procura di Roma.
È finita così la latitanza dorata di Tulliani.
Giovedì scorso il cognato di Fini accompagna la fidanzata all’aeroporto di Dubai. Nel frattempo nello scalo arriva il giornalista Daniele Bonistalli, inviato della nuova trasmissione di Massimo Giletti su LA7 con il compito di trovare Tulliani e cercare di intervistarlo.
Il cronista è da cinque giorni a Dubai ed è sulle tracce di Tulliani.
L’incontro però è casuale. Il cronista lo vede, mette mano alla telecamera e si dirige verso di lui. Tulliani sbotta. Non vuole avere nessun colloquio con il giornalista.
Allora va verso l’ufficio della polizia dell’aeroporto e riesce a fare arrestare il cronista.
Un incubo per Bonistalli. Il giornalista si ritrova in una cella dell’aeroporto di Dubai. A questo punto, però, accade l’imponderabile.
Perchè si attiva l’intelligence italiana e Bonistalli, dopo una giornata dietro le sbarre, viene scarcerato.
Il suo posto in cella lo prende però Tulliani. La polizia aveva fatto un controllo sui suoi documenti e si era accorta che nei suoi confronti l’Italia aveva spiccato un mandato di arresto. E così dal 2 novembre Tulliani è detenuto col rischio di essere estradato in Italia. Anche perchè l’accusa finta contro il giornalista avrebbe infastidito e non poco le autorità di Dubai.
Tulliani è al centro di un’indagine della procura di Roma, in cui è coinvolto lo stesso Fini, su una presunta attività di riciclaggio riconducibile a Francesco Corallo, il “Re delle slot”. Per i magistrati a Tulliani va attribuita una “strategia criminale reiterata”, agevolata da contatti politici e dalla sua capacità di muoversi a livello internazionale che giustifica la detenzione in carcere.
(da “la Repubblica”)
Leave a Reply