IL SECOLO XIX: VELENI CONTRO PUTTI: “GRILLO SU DI LUI E’ MOLTO PERPLESSO”
SUL WEB VOLANO GLI STRACCI TRA GRILLINI…LA DENUNCIA DELLA “CASA DELLA LEGALITA'”: DUBBI SUL TRIBUNO E L’INCARICO NEI VERDI… “DESTRA DI POPOLO” RITORNA SULL’INCHIESTA PER CORRUZIONE DEL CONSORZIO AGORA’ (PUTTI ERA NEL CDA) E SUL DOPPIO INCARICO DELL’ELETTO MUSCARA’
“Com’era prevedibile è sorta tanta invidia, c’è sempre qualcuno che pensa di essere più degno e più bravo di te. Ma io a questo gioco al massacro non ci sto. Non ho chiesto io di essere candidato, me lo hanno chiesto. Ci metto un secondo a fare un passo indietro, a tornare a casa. Avanti un altro, specie se è più bravo”.
E’ l’epilogo della giornata più buia per Paolo Putti, candidato sindaco grillino che ancora stava festeggiando per la straordinaria prestazione nelle urne (13,9%).
Ma la triplice bufera che si era scatenata su di lui l’aveva ormai messo all’angolo.
Il mattinata il sito “Destra di popolo” che era andato a rinvangare la storia dell’inchiesta per corruzione che pesa sul Consorzio Agorà , di cui Putti era stato consigliere di amministrazione: “No, non mi ero accorto di nulla, non avevo il ruolo di controllore”.
Poi il cac can su internet, croce e delizia del Movimento 5 Stelle: si scatena la chiacchiera, vengono al pettine nodi irrisolti.
Tutto nasce dall’eccessiva “giovinezza” di Putti nel gruppo e tutto diventa un problema.
Il suo passato da candidato dei Verdi in Comune, la sua attività come funzionario del gruppo dei Verdi in Comune, le sue troppe ospitate ai talk show in Tv, la sua faccia sul manifesto, la dietrologia sulla festa già convocata a De Ferrari e poi saltata.
Lui respinge tutte le accuse con una tesi unica: “Tutte malelingue esterne che però attecchiscono all’interno del Movimento”.
“Vero, io non sono un grillino storico, non ero nei meet-up, ma cosa significa? La rete è piccola e grande allo stesso momento, i casini scoppiano e possono essere molto violenti”.
E l’avventura nei Verdi: “Sì, c’era Berlusconi al governo e io volevo impegnarmi contro. I Verdi mi sembravano la strada giusta, dopo poco li ho lasciati. E per anni sono rimasto lontano dalla politica”
Putti è demoralizzato e sfiancato, ma sa che deve rispondere, perchè su internet stanno volando gli stracci.
Nel mirino finisce anche Mauro Muscarà , primo degli eletti e “colpevole” di essere già consigliere comunale a Vobbia.
Sulla cosa arriva anche la stigmatizzazione del consigliere regionale piemontese grillino Davide Bono: “Muscarà si è dimesso o no? Perchè comunque eticamente non è corretto. In ogni caso abbiamo ricevuto il problema e segnalato allo staff. Se nel caso, chiederemo che lasci il posto al successivo”.
La cosa ha suscitato un vespaio, Putti reagisce: “Tutti hanno questo incubo del tradimento, della coerenza…”
Altro fronte, aperto dal leader della Casa della Legalità , Christian Abbondanza.
E’ stato uno dei mattatori del dibattito tra candidati organizzato dal Fatto Quotidiano: aveva chiesto conto sull’attività del futuro primo cittadino nei confronti dei circoli ‘ndranghetisti.
Gli sfidanti, compreso Putti, non si erano certo dannati a rispondergli.
Abbondanza oggi rivela: “Beppe Grillo mi ha telefonato una mattina per dirmi tutti i suoi dubbi su Putti e la lista nessa insieme a Genova. Mi disse che “questi di Genova è gente strana”, che gli avevano chiesto conto di un mio articolo a proposito di Burlando e il cemento in Liguria”.
“Grillo – continua Abbondanza – mi ha detto che qualcosa non andava e che avrebbe chiesto ai due bolognesi di venire a Genova a verificare la situazione. Aveva molte perplessità , così come le hanno a Savona e in altre realtà grilline con cui colaboro in tutta Italia”.
Putti rtasecola e contrattacca: “Non voglio commentare chi passa la vita a lanciare accuse assurde al solo scopo di ottenere visibilità ”
E sul fatto che Grillo si sia “incazzato come un cavallo” per le sue troppe apparizioni in Tv?
“Il suo invito a non esporci lo ha fatto solo per tutelarci, per metterci in guardia dall’eccessiva personalizzazione”
Giovanni Mari
(da “Il Secolo XIX“)
Commento del ns. direttore:
1) Prendiamo atto che, come Bossi e Scajola si sono visti ristrutturare la casa e Rutelli sfilare 25 milioni di euro dal conto della Margherita a loro insaputa, anche il “moralizzatore della vita pubblica” Putti era distratto quando partecipava ai Cda di Agorà e pertanto non seguiva bilanci, conti e investimenti.
Per uno che dovrebbe fare opposizione in Comune, sono ottime referenze.
2) Nessuno contesta a Putti la militanza nei Verdi, ma il fatto che abbia voluto nasconderla durante la sua campagna elettorale.
Non dica poi che se ne è andato subito, visto che è stato dipendente regolarizzato del gruppo consigliare dei Verdi in Comune.
3) Sul caso Muscarà parole chiare ed esaustive sono state dette dal consigliere regionale piemontese dei grillini Davide Bono: “Muscarà si è dimesso o no? Perchè comunque eticamente non è corretto. In ogni caso abbiamo ricevuto il problema e segnalato allo staff. Se nel caso, chiederemo che lasci il posto al successivo”.
Quindi avevamo ragione noi a sollevare il problema.
4) Putti afferma che “ci mette due secondi a dimettersi”? Bene, lo faccia, altrimenti le sue sono solo parole al vento in politichese, mentre conserva la poltrona ben ferma sotto le chiappe.
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