IL SERVO DEI POTERI FORTI: E’ LOTTA TRA GOLDMAN SACHS E JP MORGAN PER LA POLTRONA DEL TESORO IN UN PAUROSO CONFLITTO DI INTERESSI
JAMIE DIMON PER JP MORGAN E STEVE MNUCHIN PER GOLDMAN: IN PALIO IL RUOLO DI PRIMARY DEALER NELLE ASTE SUL DEBITO PUBBLICO E LE VELINE DI POLITICA MONETARIA
Si profila un derby Goldman Sachs-JP Morgan per il ruolo di Segretario al Tesoro americano e riaffiorano le critiche di chi vede nei colossi di Wall Street quella “fucina di classe dirigente” che fa gridare al conflitto d’interessi.
Nulla di nuovo, verrebbe da dire, visto che già anni fa i resoconti di stampa segnalavano come Goldman Sachs prestasse alla nazione i servizi dei suoi due top manager Bob Rubin e Hank Paulson, segretari al Tesoro con Bill Clinton e George Bush.
Oggi, le indiscrezioni danno l’ex di Goldman, Steve Mnuchin, e l’ad di JP Morgan, Jamie Dimon, come papabili indicati dallo staff del presidente eletto Donald Trump. Le loro banche sono nel lotto delle 23 prescelte dalla Fed di New York a primary dealer, controparti privilegiate invitate a partecipare in maniera “consistente e concorrenziale” alle aste dei titoli di Stato Usa.
Materia che non scarseggerà nei prossimi anni, se si considera che già oggi gli Stati Uniti siedono su 19mila miliardi di dollari di debito e che le politiche economiche di Trump rischiano di farlo lievitare di 7mila miliardi in un decennio.
“Ma non è dalle commissioni per partecipare a queste aste che rischia di derivare il loro potere”, ragiona un banchiere d’affari, “quanto piuttosto dalla eventuale vicinanza ai centri di decisione garantita da ex esponenti in un ruolo chiave per la politica economica e monetaria”.
Certo, l’indipendenza della Fed dal Tesoro dovrebbe essere sempre garantita.
Ma più osservatori vedono già montare la pressione sulla Banca centrale da parte dell’amministrazione Trump.
Ai primary dealer, d’altra parte, è richiesto il continuo apporto di spunti al desk della Fed di New York, che conduce le operazioni di politica monetaria decise dal Fomc di Washington, sull’andamento dei mercati finanziari: osservazioni che aiutano a indirizzare la politica monetaria stessa.
Ruoli e intrecci che, col debito, rischiano di far montare i sospetti tra le fila di chi vorrebbe chiudere per sempre le porte girevoli tra finanza e cosa pubblica.
(da “La Repubblica”)
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