IL SINDACO DELL’AQUILA BIONDI RAPPRESENTA IL NUOVO CENTRODESTRA?
DOPO SEI ANNI CON CASA POUND, HA PREFERITO VINCERE CON IL CENTRODESTRA PERCHE’ “CONTA GOVERNARE” PIU’ CHE LA COERENZA
“Le elezioni sono un fattore inclusivo, non esclusivo, e questo era chiaro a tutti fin dall’inizio. Una scelta, la nostra, che alla fine è stata premiata”. Il neo sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, all’indomani del ballottaggio che l’ha visto vincere con il 53,5% di voti contro il candidato del centrosinistra Americo Di Benedetto, è soddisfatto e ben consapevole del peso mediatico della sua “impresa”.
“Sto ricevendo migliaia di chiamate, messaggi, richieste di amicizia su Facebook: non riesco a stargli dietro”, racconta Biondi.
E adesso, il “modello L’Aquila” sarà uno dei principali banchi di prova del centrodestra. A guidarla lo stesso Biondi che, con alle spalle due mandati come sindaco di Villa Sant’Angelo, ha avuto come palestra politica il movimento di estrema destra CasaPound.
Sindaco Biondi, un commento sulla sua vittoria.
“Faccio politica fin da quando ero giovane, ai tempi del liceo: arrivare a fare il sindaco della mia città è una grandissima soddisfazione. Sono abituato a portare a termine le mie battaglie, anche e soprattutto quando ci sono delle difficoltà da superare. Qui all’Aquila il centrosinistra appariva vincitore, ma non ho mai ceduto”.
Ha incontrato o parlato con qualche big del centrodestra?
“L’altro ieri è venuta all’Aquila per festeggiare Giorgia Meloni, la leader di Fdi che ha puntato fin dall’inizio sul mio nome. Mi hanno chiamato Brunetta e Matteoli, Salvini ha cercato di contattarmi ma ancora non sono riuscito a parlarci. Non scherzo, avrò circa 3.500 messaggi a cui rispondere. Ho sentito anche Berlusconi: è molto contento, ha vissuto la mia elezione come una sua rivalsa. Sa, ci sono stati grandi tempi in cui all’Aquila veniva salutato come una vera celebrità …”.
Proprio Berlusconi, in una recente intervista, aveva parlato di “modello L’Aquila”. La sua vittoria può essere da esempio a livello nazionale?
“Sicuramente è la dimostrazione che quando il centrodestra è fatto di gente onesta, è unito e marcia compatto, diventa una valida e credibile alternativa alla sinistra. È un modello da esportare perchè nelle precedenti elezioni amministrative (2002 e 2007) il centrodestra si presentava spaccato. Magari ha giocato a favore la mia esperienza come sindaco di Villa Sant’Angelo, comune pesantemente colpito dal terremoto del 2009”.
Quindi un successo doppio, considerata l’emergenza terremoto?
“Certo. L’Aquila è un esempio anche dal punto di vista politico proprio per questo: c’è un’attenzione e una visibilità gigantesca sulla ricostruzione, in gioco ci sono energie e risorse economiche altissime. La gente è in difficoltà , le aspettative sono molto alte e il centrodestra darà le risposte giuste partendo dalla scuola al sostegno al commercio fino all’università e allo sviluppo del Gran Sasso”.
Lei è stato tesserato CasaPound dal 2011 al 2016: come mai ha poi deciso di abbandonarli proprio in vista delle elezioni
“Ho partecipato alle loro iniziative perchè ho riconosciuto una certa vivacità sociale e culturale. Dopodichè, quest’esperienza è diventata una croce a cui ciascuno vuole mettere il proprio chiodo. Le elezioni sono un fattore inclusivo, si fanno per andare a governare e per aggregare più gente possibile. Avevo detto a CasaPound di aprirci a più gente possibile, anche ad altre forze politiche, ma loro volevano fare una corsa in solitaria e io non ci sono stato. Con alcuni ho mantenuti buoni rapporti, con altri no. Ma questi sono veramente gossip politici: più che guardare al passato, guardiamo al futuro”.
(da “Huffingtonpost”)
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