IL SINDACO DI ISCHIA ARRESTATO: DALLA MARGHERITA A RENZI PASSANDO PER BERSANI
LA CARRIERA BIPARTISAN DI GIOSI FERRANDINO
Nel bene e nel male, il verde e l’ambiente sono sempre protagonisti nella vicenda politica di Giuseppe “Giosi” Ferrandino, soprannominato “il sindaco dei fiori” nella sua Ischia, dove governa ininterrottamente dal 2007.
E nel secondo mandato ha inaugurato una stagione bipartisan portandosi il Pdl in giunta con ruoli di peso a partire dal vicesindaco.
Tutto nasce dal patto di ferro con un altro isolano di Lacco Ameno, Domenico De Siano, ora coordinatore regionale di Forza Italia.
“Il nostro è un progetto unico, ambizioso e straordinario” spiegava Ferrandino a fine 2011. “Da qui potrebbe partire un’idea destinata a fare proseliti anche altrove. Bisogna mettere da parte personalismi e vecchi contrasti e lavorare uniti per lo sviluppo dell’isola creando politiche comuni su temi come trasporti, rifiuti, urbanistica”.
Classe 1963, una laurea in Ingegneria, Ferrandino esordisce come amministratore nel 2001 a Casamicciola, di cui diventa rapidamente sindaco.
Grazie al lavoro compiuto, che nella sua biografia è descritto come il “rinascimento casamicciolese”, viene rapidamente promosso al Comune di Ischia, il più grande dell’isola. Dove viene riconfermato nel 2012 con oltre il 70%.
Ma Ischia sta stretta a Ferrandino, che nel 2009 diventa consigliere provinciale e nel 2014 si candida alle europee, totalizzando 82mila preferenze e risultando il primo dei non eletti.
Di origine popolare, il suo percorso politico è legato a quello di altri notabili del Pd napoletano: il capogruppo in Regione Lello Topo, il senatore Enzo Cuomo e il deputato Salvatore Piccolo. Dai popolari alla Margherita, dunque al Pd.
Più volte candidato alla guida di Anci Campania, la spunta solo a febbraio 2015, quando riesce a sfilare la poltrona a Franco Iannuzzi di Forza Italia, grazie a un patto tra De Siano (Fi) e il segretario napoletano del Pd Venanzio Carpentieri.
Popolare di tendenza bindiana, Ferrandino sostiene per una lunga fase la segreteria Bersani, alle primarie 2013 passa a Renzi diventandone uno dei più forti sostenitori nel napoletano.
Alle primarie per la Regione di poche settimane fa, invece, sceglie con forza Andrea Cozzolino, che sull’isola di Ischia raggiunge l’80% dei consensi.
I maligni sostengono che la scelta sia dettata anche da ragioni di bottega. Cozzolino, infatti, aveva fatto sapere che in caso di vittoria alle primarie avrebbe lasciato in ogni caso lo scranno europeo per dedicarsi alla Campania a tempo pieno.
E quel posto sarebbe stato riempito dal primo dei non eletti. Giosi Ferrandino.
Si diceva dell’ambiente.
Al netto dell’inchiesta che lo ha portato in carcere, Ferrandino nel luglio 2014 è stato rinviato a giudizio per una vicenda che riguarda la costruzione della caserma del Corpo forestale a Ischia, che causò l’abbattimento di circa 100 alberi della pineta del Castiglione a Casamicciola.
Le accuse sono di falso ideologico e distruzione del patrimonio ambientale.
I pm della Procura di Napoli hanno ipotizzato che i soggetti coinvolti, per aggirare i divieti di edificazione sull’isola d’Ischia sottoposta a severi vincoli paesaggistici, avrebbero dato inizio ai lavori di costruzione della caserma su una particella catastale diversa da quella che era stata originariamente destinata dal Comune.
I lavori della caserma vennero sequestrati su input dell’allora Procuratore aggiunto di Napoli Aldo De Chiara.
Un’accusa particolarmente sgradevole per il “sindaco dei fiori”. Che tuttavia non gli ha impedito, nel maggio 2014, e con una richiesta di rinvio a giudizio già sulle spalle, di ottenere 82mila preferenze alle europee.
Ora, dopo la tegola giudiziaria e l’arresto, l’agognato sbarco a Strasburgo, che sembrava vicinissimo, appare lontano anni luce.
Per Ischia, che a Pasqua ospiterà come ogni anno la cancelliera tedesca Angela Merkel, una bruttissima botta di immagine.
(da “Huffingtonpost”)
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