IL SOLDATO RUSSO CHE SI ARRENDE E VIENE RIFOCILLATO DAGLI UCRAINI
GLI E’ STATO PERMESSO DI FARE UNA VIDEO-CHIAMATA A SUA MADRE
Storie che arrivano da quella terra sprofondata da quella guerra esplosa dopo anni di sintomi impercettibili agli occhi dell’opinione pubblica, ma molto ben visibili nelle intenzioni di chi ha deciso di minacciare, invadere e agire contro l’Ucraina.
Come quella del soldato russo che si è arreso dopo i primi giorni di conflitto armato, dopo i primi giorni di quell’assalto su più fronti e con missili che hanno colpito obiettivi militari e civili, provocando morte e distruzione.
Il giovane militare è stato fermato e ha deciso di arrendersi. Simbolo di una guerra sbagliata (come lo sono tutte) e di un’invio massiccio di truppe per la volontà di quell’uomo solo al comando che porta il nome di Vladimir Putin.
Il soldato, nel gelo dell’Ucraina, è stato “soccorso” da chi era lì. Nelle immagini (c’è anche un video che racconta quei momenti) lo si vede circondato da persone che, dopo avergli dato del tè caldo gli passano anche del cibo. Lo aiutano a rifocillarsi.
Poi una donna, con in mano uno smartphone, gli consente di fare una video-chiamata alla madre. Il giovane la saluta, con le lacrime agli occhi, e le invia un bacio.
Il tutto mentre la donna ucraina rassicura la madre: “Non preoccuparti Natasha, è vivo e vegeto. Riceverai una chiamata più tardi”.
Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché quella del soldato russo arreso e rifocillato dai cittadini ucraini è l’altra faccia della medaglia di questa vicenda. C’è un video (oltre all’immagine che abbiamo provveduto a oscurare), ma non lo mostreremo. Perché quel militare rischia di essere accusato di diserzione dalla Russia (con annessa conseguenze). Ma anche perché la Terza Convenzione di Ginevra spiega come immagini di questo tipo non debbano essere diffuse, proprio a tutela dei soldati. Perché per raccontare queste storie non servono immagini. Bastano le parole.
(da agenzie)
Leave a Reply