“IL TAGLIO DEI VITALIZI CON EFFETTO RETROATTIVO E’ UNA BEFFA POPULISTA”: MASTELLA E SPOSINI GUIDANO LA CARICA DEGLI SCONTENTI
COME FINIRA’? CHE LA LEGGE VERRA’ DICHIARATA INCOSTITUZIONALE DALLA CORTE AI PRIMI RICORSI, MA TUTTI AVRANNO FATTO LA LORO BELLA FIGURA ANTIKASTA PER I PIRLA
La proposta di legge Richetti per tagliare i vitalizi pregressi ai parlamentari dovrebbe ricevere l’ok della Camera entro domani, ma c’è chi non si arrende all’idea.
Uno di questi è Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex Guardasigilli, che in un’intervista al Giorno spiega il perchè della sua indignazione.
“[I vitalizi parlamentari] sono una cosa che esiste, in un modo o nell’altro, in tutti i Parlamenti del mondo […]. Alla base di questo testo c’è la sfida a chi la spara più grossa. È un espediente populista che ha gioco facile perchè c’è lo sputtanamento del mondo della politica”.
Mastella prevede che la nuova legge darà molto lavoro alla Corte Costituzionale: “un parlamentare decurtato e mortificato ingiustamente è ovvio che si appellerà alla Corte”. “I risparmi saranno risibili — prosegue — e lo Stato sarà costretto a difendersi davanti alla Corte”.
Mastella assicura di non fare il proprio interesse:
“A me del vitalizio non frega nulla […]. Mi sono dimesso da ministro e da vicepresidente della Camera con tutti i privilegi connessi. Da sindaco non prendo l’emolumento di 4.200 euro al mese. Ma mi scoccia il modo, il principio, questo sì”.
Il sindaco di Benevento lamenta il fatto di essere stato “beffato prima e dopo”:
“Quando diventai parlamentare per la prima volta, ero giornalista Rai e guadagnavo molto di più di quanto si prendeva col gettone […]. Io rifiutai di prendere il doppio stipendio, mentre deputati del Pci e del Psi intascarono per anni il doppio emolumento. I comunisti della doppia morale e del doppio portafoglio”.
Sulla Stampa, invece, è Ugo Sposetti, senatore da cinque legislature ed ex tesoriere Ds, a spiegare il suo no convinto al taglio dei vitalizi. Neanche Enrico Berlinguer — assicura — lo avrebbe voluto: “lui ha sempre difeso la democrazia e le istituzioni”.
Come Mastella, anche Sposetti mette in guardia dal “mare di ricorsi” che seguirà l’approvazione della legge:
“Il punto dei diritti acquisiti è che solleverà un mare di ricorsi. Si apre una voragine, un tunnel che porterà a ricalcolare la pensione a milioni di lavoratori: l’opinione pubblica dovrebbe capirlo e non godere per i tagli a questo o quel vecchio parlamentare”
Anche lui assicura che la sua contrarietà alla riforma non ha nulla a che fare con l’interesse personale:
“Non so quanto prenderei di pensione con la Richetti e non mi faccio fare il conto. Perchè quando ho lasciato le ferrovie per andare a lavorare come funzionario del Pci a Viterbo non mi sono chiesto quale sarebbe stato lo sviluppo della mia carriera. Seppi subito che lo stipendio era molto più basso di quello da ferroviere. Non mi vergogno del lavoro in difesa dei partiti e dell’istituzione. E se il senso comune è un altro io lo combatto”.
Durissimo il giudizio su Renzi e Richetti:
“Io non capisco questi quarantenni che non difendono il Parlamento”, afferma Sposetti. “Sono degli sprovveduti, quello che mi spaventa è questo, l’improvvisazione senza pensare a quello che succede dopo, agli ostacoli”.
Intervistato dal Giornale Radio Rai, Matteo Richetti, “padre” del testo per l’abolizione dei vitalizi, risponde così alle critiche sui prevedibili ricorsi:
“Ci saranno ricorsi, lo so. Ma se c’è un’ingiustizia, come quella di regalare 2500 euro a qualcuno che ha messo piede in Parlamento solo un giorno, il legislatore deve porvi rimedio […].Il rischio c’è, ma io sulla Costituzione – rimarca il deputato Pd – leggo che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. E dunque tutti devono avere lo stesso trattamento, compresi i parlamentari. Se la Corte dirà che questa legge è incostituzionale se ne prenderà al responsabilità . Ma una resa preventiva non è possibile, altrimenti l’Italia non cambia mai”.
Altro tema, l’appoggio M5S al testo Richetti. Una sorpresa? “Ma no, più che altro ne sono contento, al di là di alcune mistificazioni, perchè ho letto delle dichiarazioni fuori dalla realtà … Intanto – puntualizza – la proposta Lombardi non toccava minimamente la riduzione per i vecchi vitalizi. E poi se uno vuole proporre una legge se la fa scrivere dal partito avversario? Mi fa molto piacere che si uniscano i grillini, ma loro hanno firmato questa legge solo poche settimane fa. Questa legge è depositata dal 2015. Se avessero voluto fare sul serio, perchè in questi due anni non si sono uniti alla battaglia lasciando che sulla proposta ci fossero solo 80 firme, tutte del Pd?”.
E se il rischio fosse quello di dare l’impressione di ‘inseguire’ i 5 Stelle?
“Ma no, anzi. In questi giorni sto notando una santa alleanza, piuttosto curiosa. Chi non vuole rinunciare ai privilegi si sta alleando proprio con i populisti, ovvero i grillini, che non vedono l’ora di veder fallire questa legge per poi accusarci, in campagna elettorale, di non aver cambiato nulla. Ma io a questo gioco non ci sto. Il Pd combatte una battaglia che ritiene giusta. Se altri vogliono unirsi sono i benvenuti”.
(da “Huffingtonpost”)
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