IL TESORO PERSONALE DELL’AFFARISTA PUTIN: 28 MILIARDI DI DOLLARI, 4 YACHT E 58 AEREI
IL DISINTERESSATO “DIFENSORE DEL POPOLO RUSSO” HA FONDI NERI E PARTECIPAZIONI NELLE SOCIETA’ DEL SUO CERCHIO MAGICO
Fondi neri, partecipazioni occulte in società guidate dai suoi fedelissimi, quattro yacht, 58 aerei e il dato complessivo che riassume tutto il suo potere: 28 miliardi di dollari.
Il tesoro personale di Vladimir Putin ammonterebbe a questa cifra.
Le informazioni sul patrimonio del presidente russo sono state svelate dalla magistratura e dall’intelligence americana, raccolto nel corso degli ultimi anni.
Dopo l’annessione della Crimea, Barack Obama ha deciso di alzare il velo sul dossier riservato, facendo filtrare alla stampa alcune rivelazioni.
Il primo ente a diffondere le informazioni è stato il Tesoro statunitense, che nel documento diffuso lo scorso 20 marzo sulle 16 persone colpite da sanzioni, ha descritto le relazioni economiche tra Putin e la sua cerchia di amici.
Si apprende così che il presidente russo abbia investimenti personali nella Gunvor, società di materie prime dall’amico Gennady Timchenko. Putin avrebbe poi sollecitato sette collaboratori a entrare nella Ozero, cooperativa fondata per costruire ville di lusso in un resort esclusivo vicino San Pietroburgo.
Nel gruppo ci sono Gennady Yakunin, il capo delle Ferrovie russe colpito dalle sanzioni americane, Andrei Fursenko, amico di Putin dal 1993, anche lui colpito dalle sanzioni, l’attuale capo del consiglio di sicurezza nazionale ed ex capo dell’Fsb Nikolai Patrushev, e Viktor Cherkesov, l’ex funzionario del Kgb ed ex direttore dell’agenzia anti droga, ora a capo dell’agenzia per l’approvvigionamento militare.
Secondo fonti anonime citate dal giornalista Bill Gertz in un articolo sul sito Washington Free Beacon, Putin controllerebbe circa il 37 per cento delle azioni della Surgutnefgaz, il 4,5 per cento della Gazprom, e insieme ai suoi associati “avrebbe rubato fra i 25 e i 30 miliardi” dei fondi destinati allo sviluppo delle infrastrutture olimpiche a Sochi (l’investimento totale è stato di 50 miliardi di dollari).
Cruciale nelle relazioni di Putin con Gazprom sarebbe Sergei Fursenko, fratello di Andrei, capo della Gazprom-Gas Motor Fuel.
Attraverso questo canale, Putin avrebbe raccolto negli anni 52 miliardi di fondi neri (il dato risale al 2011). Putin avrebbe avuto rapporti proficui anche con la russo-tedesca SPAG (Saint Petersburg Real Estate Holding), una società di cui sarebbe stato consulente prima di diventare presidente legata a operazioni di riciclaggio di denaro sporco in Russia e Colombia attraverso il Liechtenstein
Fra le relazioni fruttuose di Putin vi sarebbe inoltre l’azionista di Bank Rossiya Nikolai Shamalov, già proprietazio del “palazzo Putin” sul Mar nero, vicino a Krasnodar, e il cui figlio Yuri è a capo del principale fondo pensioni Gazfond, venduto da Gazprom nel 2006 al gruppo di assicurazioni Sogaz e controllato dalla banca colpita dalle sanzioni americane in cui Putin ha provocatoriamente reso noto di aver aperto un conto il giorno dopo l’introduzione delle misure restrittive.
(da “Huffington Post“)
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