IL VANTAGGIO DI AVERE I CONTI IN ORDINE IL GOVERNO TEDESCO VARA UN PIANO DI SGRAVI FISCALI DA OLTRE 7 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE
MENTRE IL GOVERNO ITALIANO TAGLIA CON LA SCURE IL REDDITO DI CITTADINANZA, A BERLINO LO AUMENTANO, E ALZANO ANCHE IL SALARIO MINIMO A 12 EURO… QUALCHE EFFETTO C’È GIÀ STATO: I SALARI, NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2023, SONO CRESCIUTI DEL 6,6%. IN ITALIA SONO FERMI DA ANNI
Berlino cerca la cura per riavviare il motore ingolfato della sua economia. La sua ricetta si fonda su due pilastri: sostenere la domanda attraverso un adeguamento sostanzioso dei salari colpiti dall’inflazione e alleggerire il peso fiscale per le imprese attraverso un piano in 10 punti, [che ieri al castello di Meseberg ha avuto luce verde, dopo la pace siglata tra verdi e liberali.
La legge presentata ieri “Sulle opportunità di crescita”, sponsorizzata dal titolare delle Finanze, Christian Lindner, prevede nel suo insieme uno sgravio di oltre 7 miliardi entro il 2028 per le imprese. E uno dei punti importanti del piano include un ampliamento delle deduzioni fiscali per le perdite dal 60 all’80% in quattro anni delle società.
È l’ultimo tassello di un disegno che include la sburocratizzazione e la velocizzazione delle procedure autorizzative, una legge per facilitare l’ingresso di forza lavoro qualificata dai paesi terzi e il sostegno alla domanda. Quest’ultima sta già dando risposte degne di nota, riportavano ieri i dati dell’ufficio federale di statistica. I salari nominali in Germania sono aumentati del 6,6% nel secondo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del rialzo nominale più alto dal 2008.
Una crescita che confrontata con l’aumento dei prezzi al consumo, pari al 6,5%, mette in luce un rialzo dello 0,1% del valore reale dei salari. Un esito che nasce dalla somma di fattori diversi: è il risultato della contrattazione collettiva nel pubblico e nel privato della scorsa primavera e del rialzo del salario minimo per legge a 12 euro e della soglia minima dei mini-job da 450 euro al mese a 520 euro dall’ottobre 2022.
Da ultimo ieri è stato varato un aumento al reddito di cittadinanza, che prevede un rialzo di circa sessanta euro da gennaio per oltre 5 milioni di percettori. Dal 2024 i single prenderanno 563 euro invece dei 502 euro attuali.
L’aumento dei salari più alto degli ultimi trentanni quindi potrebbe essere un nuovo volano per l’economia tedesca. I dati macroeconomici confermano cautela: l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese è sceso in agosto per la quarta volta consecutiva, passando da 87,4 a 85,7 punti in agosto, il più basso dall’anno della pandemia 2020. Il settore manifatturiero è diminuito del 3,1% rispetto al giugno 2022.
Gli ordinativi per l’industria aereo-spaziale crescono ma il «il trend degli ordini è ancora in calo» dice il capo-economista di Commerzbank Jörg Krämer. Infine l’export, perenne àncora di salvezza dell’economia tedesca, rischia di avere una flessione seria. A preoccupare non è solo la frenata dell’economia cinese ma l’inversione di tendenza per cui la Cina stia iniziando a sostituire i prodotti che prima importava dalla Germania con propri prodotti fatti in casa
(da La Stampa)
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