IN ITALIA MANCA UNA DESTRA LIBERALE, COME NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI
E QUESTA COMPONENTE DELLA SOCIETA’ CIVILE NON SI SENTE PIU’ RAPPRESENTATA
La politica, i politici, hanno agito ed agiranno sempre allo stesso modo. Difficilemente seguiranno metodologie diverse rispetto al “vivere alla giornata”; del “vivere il momento”.
L’ esito elettorale di ieri, ancorchè meramente amministrativo, ha dimostrato che grillini e piddini sono in caduta libera; che Forza Italia è in calo costante; che Salvini ha conservato un certo bacino elettorale (sempre più prossimo al 40%) e che che FdI ha incrementato i propri consensi.
Il “gioco” di Salvini è chiaro da un bel pezzo: conquistare il quorum di consensi necessario per poter governare da solo.
La Meloni e Berlusconi sarebbero delle mere “ruote di scorta” di un progetto di governo ad unica trazione, insomma.
Non ho idea se Salvini riuscirà o meno nel suo intento. Penso soltanto che le “due ruote di scorta” dovrebbero prenderne atto, che lo dovrebbero tener presente e che dovrebbero organizzarsi diversamente ed in velocità , perchè se la Lega dovesse arrivare da sola a conquistarsi il “quorum di governo”, immagino che nessun ruolo verrebbe mai assegnato ai due minoritari compagni di viaggio di un progetto che soltanto solo continuano ad identificare, a chiamare come centrodestra, mentre “mister felpetta” lo ha già ribattezzato come la “coalzione degli Italiani”, invece..
In una coalizione, la dimensione plurale è sempre un fattore necessario, proprio come la conseguente esigenza di una sintesi, sia valoriale che programmatica
Nell’area alternativa alla sinistre manca un soggetto destroliberale capace di inserirsi seriamente nello “schema” ridando spinta programmattrica e rappresentativa anche ad idee diverse dal sovranismo, dal populismo e dall’ antieuropeismo “da pagnotta”, così “richiamando” alle urne anche chi, non sentendosi più rappresentato, evita, sempre più sistematicamente, di andare a votare, e da tanto, troppo tempo, oramai
Non ho idea se accadrà . Non riesco ad immaginare nemmeno chi potrebbe riuscirci.
Immagino che continuerà ad essere fervente la spinta verso il centro, invece; un centro che, forse, proverà a farsi carico di idee, valori ed aspettative allo stato dilaniate da visioni grevi e che, molto probabilmente, attirano consensi soltanto per evidente incapacità dei competir che si stanno alternando, di volta in volta, al governo del Paese. Già , il governo del Paese… Oggi come oggi, è tutto sempre più fugace, transuente e dannatamente fluido.
Il consenso va e viene “come se niente fosse”.
Forse, il tempo di ridare alla politica, ed all’impegno personale di ciascuno, una spinta propulsiva, programmatica e valoriale capace di durare molto più della vita di un hashtag, sarebbe più che necessario, perchè governare un Paese rimarrà , sempre, una delle sfide più ardue che ci si possa mai dare.
Ogni tanto, guardare indietro per attingere dalla “lezione dei Padri”, non sarebbe male.
Visioni proiettate nel tempo, ma, anche, arditamente ancorate al presente
Salvatore Totò Castello
Right Blu – La Destra liberale
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