IN LAZIO CONTINUA LA LITE TRA MELONI E SALVINI: “NIENTE VETI, IL CANDIDATO E’ RAMPELLI”
“LA LEGA PRIMA INCASSA I SUOI CANDIDATI AL NORD E POI CERCA DI FAR SALTARE IL TAVOLO AL CENTROSUD E SI PERMETTE DI PORRE VETI A CASA NOSTRA”… “NO A RAMPELLI, E’ UN ANTILEGHISTA”… E LA FARSA CONTINUA CON PIROZZI CHE PRESENTA LA SUA LISTA PURE AL SENATO (IMBECCATO DA CHI?)
Giorgia Meloni ha puntato i piedi. A costo di mandare all’aria i rapporti con Matteo Salvini. Ha deciso che il candidato governatore della Regione Lazio sarà Fabio Rampelli. Punto e fine di ogni discussione.
A scatenare la leader dei Fratelli d’Italia è stata la lite che si è innescata qualche sera fa a Palazzo Grazioli durante l’incontro per firmare il programma elettorale insieme a Forza Italia e Lega e confermata da Gasparri.
Il punto di accordo era stato individuato, il nome era quello di Rampelli. Ma la Lega non vuole Fabio Rampelli come possibile candidato alla Regione Lazio.
E durante la riunione con gli alleati è arrivata al punto di mettere un veto sul suo nome, scatenando la durissima reazione di Fratelli d’Italia.
Secondo le indiscrezioni raccolte dall’agenzia Dire, Rampelli è stato definito “un anti-leghista storico“.
L’atteggiamento del Carroccio ha causato una fortissima irritazione negli ambienti di Fdi.
L’accusa contro Salvini è di calare nelle Regioni centro-meridionali per cercare di far saltare il tavolo, dopo aver sistemato i suoi candidati al Nord in accordo con la coalizione.
In effetti dopo aver incassato l’appoggio di Fdi e Fi sul nome di Attilio Fontana in Lombardia (a Roma molti esponenti della destra non lo ritengono proprio un grande nome), la Lega è tornata prepotentemente sul sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e ora, spiegano fonti della destra romana alla Dire, «si permettono di mettere veti a casa nostra».
Ma questa volta, dopo che una dinamica piu’ o meno simile si era verificata alle scorse elezioni comunali, la misura sarebbe colma.
Il giochino del Carroccio non sembra più piacere a Giorgia Meloni.
Berlusconi ha preso tempo, ordinando nuovi sondaggi.
Avanti così, verso il dirupo.
(da agenzie)
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