INCHIESTA SANITA’ LOMBARDIA: SEQUESTRI PER 60 MILIONI DI EURO
GLI SVILUPPI DELLE INDAGINI SULLA FONDAZIONE MAUGERI CHE AVEVANO PORTATO IN CARCERE ANCHE DACCO’, IL FACCENDIERE DELLE VACANZE PAGATE A FORMIGONI
Sono in corso da parte della Polizia giudiziaria della Procura di Milano sequestri di beni immobili e quote di società italiane ed estere per oltre 60 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta sul caso Maugeri.
I beni sono stati sequestrati alle cinque persone arrestate lo scorso aprile: fra loro c’è anche Pierangelo Daccò, il faccendiere vicino a Comunione e liberazione che avrebbe pagato le vacanze del governatore lombardo Roberto Formigoni. Il quale si è limitato a commentare la vicenda con un “non ne so nulla, ho letto solo la notizia”.
Fra i beni figurano anche ville, hotel, quote di alcune società italiane ed estere e Amerika, il lussuoso fuoribordo Ferretti Navetta 33 appartenente alla flotta messa a disposizione da Daccò al governatore Formigoni per le sue vacanze.
L’imbarcazione è attualmente ormeggiata nel porto di Ancona. Nel mirino degli inquirenti anche un migliaiobottiglie di vini pregiati per un valore di acquisto superiore ai 300mila euro, che lo stesso Daccò aveva depositato presso la cantina del noto ristorante milanese Sadler (estraneo comunque alla vicenda).
I provvedimenti sono stati disposti dal gip Vincenzo Tutinelli, il quale ha accolto la richiesta dei pm Luigi Orsi, Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore.
Il gip ha sequestrato al faccendiere anche un immobile in via Melchiorre Gioia, quattro a Sant’Angelo Lodigiano, uno a Bonassola, quattro terreni a Bonassola, una villa a Schina Manna (in Sardegna) e 11 conti correnti.
A Umberto Maugeri, l’ex presidente del cda della Fondazione Maugeri dimessosi dopo l’ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, sono stati invece sequestrati 14 conti correnti, una casa in via Bainsizza 2 a Milano, una villa a Venezia e una Mitsubishi, oltre ad altri 4 appartamenti a lui riconducibili tramite la Modrone società semplice.
Sigilli anche alle quote di capitale di Maugeri nella società .
L’inchiesta ipotizza l’esistenza di un’associazione per delinquere transnazionale finalizzata a reati tra cui il riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita, l’appropriazione indebita pluriaggravata ai danni della Fondazione Maugeri, la frode fiscale, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
In particolare le indagini hanno permesso di scoprire oltre 70 milioni di euro di fondi neri all’estero accumulati in alcuni anni.
Ricostruiti anche flussi finanziari illecitamente sottratti alla Fondazione Maugeri e transitati nella rete di conti correnti e società estere costituiti anche in Paesi off-shore.
Da qui la decisione del sequestro preventivo “del profitto dei reati contestati anche ‘per equivalente’ laddove non sia possibile reperire le somme direttamente pertinenti il reato”.
All’ex assessore regionale lombardo dc Antonio Simone, arrestato nell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri, viene contestato un riciclaggio da oltre dieci milioni di euro e un milione 300mila dollari. Simone, si legge nel decreto, “trasferiva denaro (proveniente dai reati di appropriazione indebita ai danni della Maugeri) per un importo di circa dieci milioni e un milione 300mila dollari”.
E “compiva in relazione a esso – si legge sempre nel decreto – altre operazioni in modo da ostacolare l’identificazione della sua provenienza delittuosa, facendo transitare tali somme su conti correnti riferibili a lui personalmente o a sue società in forza di falsi contratti di consulenza, così da disperderne le tracce”.
A Simone sono stati sequestrati due conti correnti, quote societarie per 20mila euro e un’abitazione a Schinna Manna (Olbia).
Emilio Randacio
(da “La Repubblica”)
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