“INGRESSO VIETATO A NIGERIANI E SENEGALESI”: ANNUNCIO RAZZISTA DI UN CIRCOLO DI SUSA, APERTA INCHIESTA
PIOGGIA DI CRITICHE AL “SALOTTINO DEL PONTE” PER IL POST SU FB, POI RIMOSSO CON SCUSE… MA I CARABINIERI INDAGANO PER INCITAMENTO ALL’ODIO RAZZIALE
“Ingresso vietato a nigeriani e senegalesi”. L’avviso choc è comparso questo pomeriggio sulla pagina Facebook del “Salottino del Ponte” di Susa, un circolo privato aperto da alcune settimane: “Per solidarietà alla famiglia di Desiree (sic), la ragazza stuprata e uccisa da quelle quattro m. – si legge – l’ingresso è vietato a nigeriani e senegalesi e finti profughi in generale. Questo è l’unico modo che abbiamo per protestare. Condividete affinchè altri facciano uguale. Ciao piccola stella”.
I titolari del locale che hanno provato a lanciare questa “campagna” sono stati invece subissati di critiche e anche qualche insulto, tanto che dopo poche ore hanno deciso di cancellare il post con tante scuse: “Non volevamo essere razzisti”. dicono.
Ma nemmeno il post riparatore frena l’ondata di sdegno verso un cartello che ricorda tanto le campagne antisemite della Germania nazista: “Facile cercare di mettere le pezze dopo solo a causa della pessima pubblicità che vi siete fatti. Il vostro pensiero rimane ben chiaro a tutti” scrive una utente.
E un altro aggiunge: “Non volevate essere razzisti, ma lo siete stati. Non volevate urtare la sensibilità , ma avete offeso il concetto di civiltà , le persone ed anche la vostra intelligenza. Non mi sento arrabbiato o indignato, mi sento deluso. Solo deluso”.
I gestori del locale spiegano su Facebook come il gesto volesse essere piuttosto “un attestato di solidarietà ” nei confronti della ragazza massacrata a Roma: “È stata una provocazione un po’ troppo forte dettata da una rabbia immensa per un omicidio disumano di una bambina .L’onestà e la correttezza non c’entrano col colore della pelle. La nostra voleva essere solo una denuncia ma non a sfondo razzista”, ribadiscono i gestori.
Il post però non è sfuggito all’attenzione dei carabinieri che ora stanno svolgendo verifiche su quello che è comparso sul web nel pomeriggio. Nonostante la ritrattazione la procura potrebbe ipotizzare il reato di istigazione all’odio razziale.
(da agenzie)
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