INSULTI SOCIAL A CRISTINA SEYMANDI: IL GIUDICIE ORDINA DI INDAGARE GLI AUTORI NIENTE ARCHIVIAZIONE DELLA QUERELA
RIPRISTINATO IL DIRITTO: NESSUNO DEVE PENSARE DI RESTARE IMPUNITO DALLE INFAMIE CHE SCRIVE
La querela per gli insulti social ricevuti da Cristina Seymandi non deve essere archiviata. Secondo la giudice del tribunale di Torino Lucia Minutella, bisogna indagare per fare chiarezza sui presunti diffamatori dell’imprenditrice torinese.
Venerdì 17 gennaio 2025 è stata rigettata la richiesta di archiviazione che il pubblico ministero Roberto Furlan aveva presentato per questa vicenda, creando scalpore.
Seymandi è la donna che, nell’estate 2023, era finita al centro di uno scandalo per la movimentata fine della sua relazione sentimentale con l’ex convivente Massimo Segre. Lui aveva annunciato di volerla lasciare durante la festa di compleanno di lei. Qualcuno aveva filmato la scena, poco prima del taglio della torta al party, e aveva pubblicato tutto sui social network. Risultato: il video è diventato virale e ha fatto il giro del mondo.
Gli insulti social
Nei giorni dopo quella vicenda, Seymandi aveva notato moltissimi commenti a suo dire diffamatori nei tanti post sui social che riguardavano la vicenda che la coinvolge. Recitavano, per esempio, “zocc*la”, “tro*a”, “mign*tta” e tanti altri insulti, che la donna ha elencato in una querela nei confronti di ignoti datata 3 novembre 2023.
Le indagini
Nelle scorse settimane, il pubblico ministero Furlan aveva chiesto di archiviare la querela, rinunciando così a identificare gli autori dei commenti ed, eventualmente, a processarli.
Tramite il suo avvocato Claudio Strata, l’imprenditrice si era opposta a questa richiesta. Scrive la giudice Minutella: “I commenti stigmatizzano la parte lesa (Seymandi, ndr) in funzione del suo genere e appaiono marcatamente discriminatori. Non sono espressione di un giudizio meramente critico, ma appaiono basati su stereotipi, animati in via esclusiva da finalità offensive”. Per questo, vanno approfonditi con altre indagini, che potrebbero anche identificare gli autori.
(da agenzie)
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