INTERVISTA A LUIGI LI GOTTI, IL LEGALE CHE HA DENUNCIATO GIORGIA MELONI: “NON DEVONO PRENDERE IN GIRO I CITTADINI”
“LA CORTE D’APPELLO HA CERCATO L’INTERLOCUZIONE, IL MINISTRO NON HA RISPOSTO. E NEL FRATTEMPO UN FALCON E’ STATO MANDATO A TORINO, ERA TUTTO DECISO”… “HO FATTO POLITICA NEL MSI CON BEPPE NICCOLAI, IN QUESTA DESTRA NON MI RICONOSCO”
Nato a Mesoraca nella provincia di Crotone in Calabria, Luigi Li Gotti, è l’avvocato che ha presentato in procura di Roma la denuncia contro la premier Giorgia Meloni, il ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il sottosegretario Alfredo Mantovano. É conosciuto per per aver difeso molti pentiti, da Tommaso Buscetta a Gaspare Mutolo, ma deve la sua popolarità anche al processo Calabresi, nel quale difendeva la famiglia del commissario. Dal 1978 è stato prima nell’Msi, poi in An. Ne è uscito nel 1998 e nel 2002 ed è passato all’Italia dei Valori.
Luigi Li Gotti, perché ha presentato la denuncia contro Giorgia Meloni?
«Per dignità. Perché devono prendere in giro i cittadini? Allora è meglio opporre il segreto di Stato».
Meloni dice che Almasri è stato espulso per motivi di sicurezza visto che era stato scarcerato dalla corte d’appello. Non è così?
«No. La Corte d’appello ha cercato l’interlocuzione, il ministro non ha risposto. Ma nel frattempo un Falcon è stato mandato a Torino: era già tutto organizzato. Perché il ministro dice che stava consultando il fascicolo?».
La premier dice che non è ricattabile. Lei la voleva ricattare?
«Sì, ho un armadio pieno di scheletri», ride.
Ma dice che lei è un ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi. È così
«Sono stato sottosegretario alla giustizia al governo Prodi II, portato dall’Italia dei valori. E poi senatore Idv. Ma se la vogliamo dire tutta sono stato anche segretario della federazione del Movimento sociale italiano e consigliere comunale Msi».
E ora dove si colloca?
«Molto lontano da questa destra. Anche nell’Msi ero della corrente che faceva capo a Filosa, e poi a Nicolai che aveva posizioni eretiche. La parola destra non me la sono mai sentita indosso».
Si sente vicono più a Avs o a Elly Schlein?
«Al Pd».
Meloni cita i suoi clienti: «Buscetta, Brusca e altri mafiosi».
« Sì, ho difeso alcuni collaboratori di giustizia come Brusca, Buscetta e Marino Mannoia. Ma anche la famiglia Calabresi, la scorta di via Fani, e sono stato parte civile al processo di piazza Fontana».
Che differenza c’è tra la restituzione di Almasri e quella dell’ingegnere dei droni all’Iran?
«Lì non c’era il mandato di cattura internazionale. L’estradizione è diversa è un atto amministrativo che spetta la ministro. Questo è un atto giudiziario. Ma il ministro doveva attivarsi».
C’è chi cita la ragion di Stato. Sbaglia?
«Allora potevano apporre il segreto di Stato e stavano tranquilli».
(da La Stampa)
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