INTERVISTA A OSCAR CAMPS: “NAZISTI E SOVRANISTI SCATENATI CONTRO IL NOSTRO FILM VUOL DIRE CHE LAVORIAMO BENE”
IL FONDATORE DI OPEN ARMS AL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA PER PRESENTARE “MEDITERRANEO” DEL REGISTA SPAGNOLO MARCEL BARRENA CHE RACCONTA LA SUA STORIA
Mediterràneo, del regista spagnolo Marcel Barrena, è stato uno dei film di apertura della sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Basato sulla storia vera di Oscar Camps, fondatore di Open Arms, parla di fatti noti, da anni sotto gli occhi di tutti, che ormai non fanno neanche più notizia.
Ecco perché un film simile, potente, diretto, dove il testo più importante è la fotografia, è quanto mai urgente.
Girato con veri profughi siriani, utilizzando le moto d’acqua e le attrezzature realmente in dotazione ai soccorritori di Open Arms, Mediterràneo è un film da vedere prima di chiedere la chiusura dei porti, prima di usare lo spersonalizzante termine “migranti” per indicare migliaia di impiegati, studenti, medici, operai, padri e madri, figli, che continuano da anni ad attraversare quella fossa comune chiamata Mediterraneo. E che affondano mentre Malta chiede laconicamente chi sono e dove si trovano.
Per sostenere uno dei film più belli finora presentati alla Festa del Cinema di Roma, sono arrivati il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, il regista, Marcel Barrena, e il protagonista di Mediterraneo Eduard Fernández (Oscar)
Nell’era di internet e della comunicazione in tempo reale, quanto è necessario un film come questo?
Le reti sociali erano un fenomeno nel 2015. Nel 2021 ci sono le piattaforme digitali. Per stare sulle piattaforme ci vuole il contenuto: documentari e film. Le nuove generazioni non sono più solo sui social, quindi per arrivare a parlarne abbiamo fatto il film.
La storia di Open Arms è stata resa nota grazie a un reporter e a una giornalista. Quanto la stampa è libera di parlare di questo fenomeno?
In verità non abbiamo avuto nessun problema di censura. I problemi sono arrivati dopo, con l’uscita del film che ha scatenato l’estrema destra. I nazisti hanno organizzato un boicottaggio, ma ce lo aspettavamo. Ma se dai fastidio all’estrema destra, vuol dire che hai fatto le cose fatte bene.
Noi abbiamo la Meloni e voi avete Vox…
Sì, e l’avete anche esportata…
Siete una ONG catalana. Qual è l’atteggiamento del Governo spagnolo nei vostri confronti?
La reazione del Governo spagnolo è la stessa di qualsiasi Governo che si basa solo su interessi elettorali. Una cosa va bene solo se porta voti. Si tratta di un conflitto elettorale. La nostra nave è stata bloccata in cinque Paesi. Questa settimana, in Corsica, non ci hanno permesso di fare un cambio di equipaggio e siamo dovuti arrivare fino a Barcellona. Cosa assolutamente inammissibile in mare. Siamo scomodi perché mostriamo tutte le carenze che esistono nella protezione delle vite umane. Per questo cerchiamo di utilizzare tutte le forme di comunicazione possibile, dalla stampa ai social alla cultura, per sensibilizzare l’opinione pubblica. Abbiamo usato anche la giustizia denunciando politici per azioni illegali e per azioni che ledono i diritti umanitari. È ovvio che non siamo ben visti. Siamo scomodi.
E con il muro sulla rotta balcanica cosa cambia?
È una cosa gravissima quello che sta succedendo lungo la rotta balcanica. Un atto orribile dell’Unione Europea. Ecco perché è importante che tutti sappiano. Se l’opinione pubblica comprende come stanno realmente le cose, non accetterà questa situazione ed eserciterà una pressione sui governi perché il blocco non avvenga. Per questo dobbiamo diffondere il più possibile le informazioni: perché la gente non adotti delle posizioni precostituite che servono solo a pervertire la verità. Una corretta e diffusa informazione è fondamentale perché ognuno sia libero di formarsi una opinione propria.
(da Globalist)
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