IRMA TESTA: “IL MIO COMING OUT? DOPO AVER VISTO I SENATORI FESTEGGIARE PER AVER AFFOSSATO IL DDL ZAN“
L’ATLETA, BRONZO OLIMPICO A TOKYO, HA SPIEGATO I MOTIVI CHE L’HANNO INDOTTA A RENDERE PUBBLICA LA PROPRIA OMOSESSUALITA’: “QUELLA FESTA SGUAIATA MI HA FATTO SCHIFO“
Venti giorni fa aveva deciso di abbattere quella cortina di fumo e rendere pubblica la propria omosessualità.
Così Irma Testa – bronzo olimpico a Tokyo 2020 nel pugilato, il primo podio italiano di sempre in quella disciplina al femminile – si è raccontata in tutte le sue sfaccettature pubbliche e private.
Un coming out che è sempre difficoltoso nel mondo dello sport, ma supportato da un evento accaduto solo qualche settimana prima.
Perché questa decisione è arrivata dopo aver visto quella sguaiata esultanza tra gli scranni del Senato, quando i parlamentari – con una frotta di franchi tiratori mai identificati – votarono quella tagliola che ha portato all’affossamento del ddl Zan. Urla da stadio immortalate in queste immagini affinché rimangano nella memoria della politica italiana.
mOggi, dopo il suo coming out attraverso le pagine di Vanity Fair, Irma Testa torna a raccontarsi. Lo ha fatto con un’intervista al quotidiano La Repubblica dove ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a rendere pubblica la sua omosessualità in questo lungo percorso di normalizzazione della normalità che sembra essere ancora molto difficile nel nostro Paese.
“Quando ho visto tanti senatori della Repubblica italiana saltare scompostamente di gioia nel momento in cui non è passato il Ddl Zan. In quell’istante ho deciso che dovevo fare qualcosa. Si può essere contrari, magari ci si può confrontare per apportare dei correttivi a una legge, ma vedere quella festa sguaiata mentre c’erano persone che ne soffrivano mi ha fatto letteralmente schifo”.
L’affossamento del disegno di legge per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo poteva essere un colpo da K.O., ma Irma testa ha deciso di reagire nel modo più naturale possibile: annunciando la sua omosessualità. Un montante destro sopra la cintola di tutti quei senatori che si sono alzati in piedi, gridando sguaiatamente e confondendo un’Aula istituzionale per la curva di uno stadio per aver affossato i diritti dei cittadini. Perché Irma Testa ha vinto la medaglia di bronzo, ma è al Senato che ci sono tante facce di quello stesso metallo.
(da NextQuotidiano)
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