ITALIA: IL FISCO SCHIACCIA LE IMPRESE
IL CARICO FISCALE SUL LAVORO ALLONTANA GLI INVESTITORI DAL NOSTRO PAESE
Fare impresa in Italita?
Per nulla facile, anche per via del carico fiscale sul lavoro.
L’ultima analisi di PriceWaterhouseCoopers evidenzia ancora una volta i limiti nazionali nell’incentivare l’attivita’ imprenditoriale e attrarre capitali esteri, a causa di una tassazione dei profitti d’impresa tra le più elevate a livello mondiale.
Le imprese impiegano 267 ore all’anno per gli adempimenti fiscali .
Price Waterhouse Coopers ha studiato i dati relativi il carico fiscale complessivo cui devono sottostare le imprese di 185 diversi Paesi.
I numeri raccolti dall’indagine attestano come il Fisco italiano sia particolarmente severo: con precisione, il carico fiscale che grava sui profitti d’impresa delle aziende italiane, prendendo in considerazione le imposte sugli utili, arriva al 68,3%; il dato più alto d’Europa, dove la media si attesta al 42,6%, mentre nel mondo e’ pari al 44,7%.
Mettendo a confronto i dati del Belpaese con quelli europei, si percepisce come il divario tra il nostro e gli altri Paesi a livello fiscale venga determinato soprattuto dalle imposte sul lavoro: in Germania, per esempio, l’imposizione fiscale sul lavoro e’ pari al 21,9%, mentre in Italia e’ più del doppio.
Tempo perso in tasse
Tra il curioso e lo scoraggiante e’ il dato che riguarda il tempo speso dalle aziende italiane per adempiere agli oneri fiscali. In Italia, le imprese impiegano infatti 269 ore l’anno per sbrigare i propri obblighi con il Fisco, un dato che vale la centosedicesima posizione nella speciale classifica.
Uno sguardo al mondo
I primi posti della classifica sono appannaggio quasi esclusivo dei Paesi del Medio Oriente, con il livello medio di tassazione sui profitti d’impresa più basso al mondo: al primo posto gli Emirati Arabi Uniti, poi il Qatar e l’Arabia Saudita.
Unico paese europeo nella top ten e’ l’Irlanda, classificata al sesto posto.
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