J-AX: “IL COVID HA SMASCHERATO TUTTA LA FUFFA ALLA MILANESE”
IL RAPPER: “TANTA GENTE NON FA NULLA: CHI VIVE DI NOTTE E LA VECCHIA BORGHESIA”
“Ho avuto il Covid. Ora sono negativo, sono arrabbiato e sono tornato”. J-Ax è risbucato così, su Instagram, dopo uno strano silenzio durato un mese in cui apparivano solo sue foto d’infanzia o di ricordi lontani.
E ha voglia di parlare dell’incontro – traumatico – con la malattia, della città che ama, Milano, maltrattata dalla politica sciatta e arrogante. Dei vaccini che non arrivano, dei no-vax e anche di quando “tornerà la musica”
“Sai, avevo deciso di essere tollerante con i no-vax, avevo letto uno studio americano secondo il quale i negazionisti non vanno mai ridicolizzati, ma vanno affrontati con calma, dati alla mano. Ora che ho avuto il Covid mi verrebbe da tirare dei cazzotti”.
Hai capito come te lo sei preso?
Da mio figlio di 4 anni che andava all’asilo, uno di quegli asili in cui si rispettano tutte le norme possibili, ma è scoppiato comunque un focolaio.
Non eri uno di quelli che si ostinava ad andare in giro, mi sembra
Mai fatto il cazzone in giro. Con mia moglie e mio figlio siamo stati a Milano anche ad agosto, a settembre abbiamo fatto una settimana in una villa a Stresa e basta.
Quando hai avuto i primi sintomi?
I primi di marzo. Ero in studio di registrazione, ho iniziato a tremare. Mi sono detto “avrò preso freddo”. Sono tornato a casa, ho fatto un bagno caldo. Il giorno dopo mi sentivo ancora strano. Mia moglie stava bene. Tre giorni dopo stava male anche lei.
Tuo figlio
È stato sempre bene. A quel punto ho iniziato a fare i pungidito, erano sempre negativi. Siamo andati a fare i test in farmacia, tutti, anche la mia collaboratrice domestica. Finalmente, dopo sei test negativi, viene fuori che suo marito è positivo. Quindi siamo passati ai molecolari, ce l’eravamo preso tutti.
Siete stati molto male?
Mal di testa terribile, mal di ossa, un mal di pancia da non riuscire neanche ad arrivare in bagno… nulla che somigliasse a qualcosa che avevo già avuto. Per me anche parlare di Covid in “forma lieve” non ha senso, di lieve non c’è un emerito cazzo in ’sta roba.
Come ti sei curato?
Zitromax e cortisone, più di questo non c’è nulla, non è che perché sono J-Ax mi abbiano dato i monoclonali
Ora come state?
Mia moglie ha ancora dei mal di testa fortissimi, io mi sveglio la mattina che sto bene e arrivo alle otto di sera che ho 80 anni.
Perché non hai raccontato che avevi il Covid?
Non volevo la pietà di nessuno e avevo altro da fare. Ho dato al mio social media manager un archivio di foto e gli ho detto “Pubblica queste finché non avrò la forza di ricordarmi che esiste Instagram”. Dovevo solo fare in modo di tirar fuori la mia famiglia da quella situazione.
Molti famosi però hanno usato il Covid per fare show
Lo so, ma quello che funziona di più sui social a me non va di condividerlo. Sai qual è il paradosso? Faccio il cantante, ma se metto una mia foto in studio mentre faccio musica ho pochi like, se posto una mia foto in una jacuzzi faccio una scorpacciata di like.
Hai fatto qualche pensiero brutto?
Ho cercato di minimizzare, però in un momento volevo scrivere in un foglio le istruzioni per mia moglie nel caso fossi morto, come si usa il condizionatore, le password…
Nel tuo video ti sei detto arrabbiato
Guarda cosa hanno fatto in Lombardia col vaccino anti-influenzale, figurati se poteva andare meglio con quello per il Covid. Fontana e Gallera sono la parte del problema che abbiamo visto, poi c’è il resto, dai problemi dell’eccessiva privatizzazione al fatto che il Covid ha smontato tutta la narrazione patinata su Milano e la Lombardia.
Cioè
Le scene sui Navigli, il non accettare le regole raccontano una città piena di bambini viziati. A Milano c’è questo modo forzato di essere gaudenti, la socialità obbligata per cui per tante persone è un modo di esistere. Poi però scoppia il Covid e la gente scappa sul primo treno, perché non ama davvero questa città, la sfrutta. Quelle immagini, da milanese, non me le dimentico.
Dici che il sud alla fine ne esce meglio
Posso sfatare un altro mito? Si dice sempre che al sud è pieno di gente che non fa un cazzo. Be’, a Milano è pieno di gente che non fa un cazzo, dal popolo della notte alla vecchia borghesia che ha casa a “Santa” a quelle famiglie cui c’è uno che ha lavorato e i figli che hanno ereditato tutto. È anche la città in cui si scopa di meno, secondo un sondaggio, quindi manco è vero che ci si diverte così tanto. (ride)
Il Covid ha smascherato questa città
È venuta fuori per come è gestita e per come votiamo noi cittadini. Milano è tanta fuffa, accanto a tanti elementi d’eccellenza.
E il sindaco
Metto anche lui assieme a Gallera e a Fontana e sai perché? Perché continua a fare quello cool. Solo che fa l’influencer col calzino colorato parlando di città green e si dimentica che questa è una delle città più inquinate al mondo. Cerca il consenso, quando dovrebbe fare con i milanesi come si fa con i bambini. Io mio figlio l’ho costretto a fare il tampone, lui ai milanesi dovrebbe dare la pillolina amara, chiudere la città alle macchine, sul modello Londra.
Tua madre vive accanto a te, si è vaccinata
Non ancora ed è anche diabetica. Io mi vaccinerei col sorriso, anche con Astrazeneca, perché mi fido della scienza, e sono convinto che si debba passare ai passaporti vaccinali per tornate a vivere. Ma dovevamo muoverci meglio e prima, fregandocene di quello che diceva l’Europa. In questi momenti ho paura della Meloni che è in me, ma poi passa.
Per fortuna. Ti mancano i live
Penso sempre a una cosa bella: quando si potranno rifare i concerti, saranno i live più belli della storia dell’umanità. Spesso il cantante di mestiere si abitua agli show dal vivo, questa volta sarà come la prima volta. Piangeremo tutti. Magari è la volta che riusciranno a scopare anche i milanesi e i giornalisti di Vice.
Ma è finito l’amore per Milano? Te ne vai
Potrei vivere ovunque nel mondo, ma Milano non la lascio. Te lo dico da rapper: io sono il re di Milano, non posso abbandonare il mio regno.
Scherzi
Scherzo. Un po’.
(da TPI)
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