LA BEFFA DEI TRENI NOTTE: 42 MILIONI PER LASCIARE I VAGONI NEL DEGRADO
LO SCEMPIO ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO: VAGONI DIVENTATI RIFUGIO DI INDIGENTI TRA SPORCIZIA E VANDALISMI
Dal finestrino di un qualunque treno in arrivo alla Stazione Centrale di Milano lo si può vedere con i propri occhi: nel vicino Parco Centrale giacciono abbandonate sui binari morti decine di carrozze, tra cui alcune vetture un tempo destinate al servizio dei treni notte.
Qui, tra la sporcizia, il degrado e lo scempio del vandalismo, hanno trovato casa decine di indigenti.
Alcune cuccette si sono trasformate in piccoli monolocali arredati e puliti con cura, altre in toilette assediate dalle mosche.
Fuori, tra le rotaie, le tracce di una quotidianità rubata: barbecue improvvisati ai margini dei binari, residui di sapone alla fontana e immondizia abbandonata in ogni angolo.
Culminato nel dicembre 2011 con la sospensione quasi totale del servizio, il progressivo taglio dei treni notte è stato avviato da Trenitalia a partire dal 2008.
A giugno Trenitalia ha comunicato di aver ripristinato alcuni treni notte: si tratta del prolungamento di due tratte che dalla Puglia arrivavano a Bologna ed ora arrivano fino a Milano e due tratte che da Sicilia e Calabria arrivavano fino a Roma ed ora arrivano fino a Milano (per un totale di 8 treni andata e ritorno).
Nel giro di cinque anni, la flotta effettivamente impiegata per il trasporto notturno si è ridotta da migliaia di unità a poche centinaia, con il conseguente abbandono delle carrozze inutilizzate negli scali ferroviari.
Il restauro e gli interventi di manutenzione su queste vetture non sono però andati di pari passo con le scelte legate all’interruzione del servizio: secondo quanto riportato dai documenti in possesso dei lavoratori del Binario 21 di Milano che hanno iniziato la loro protesta nell’autunno del 2001 e che hanno occupato a lungo la torre del binario della stazione centrale di Milano «dal 2007 ad oggi Trenitalia ha speso per il rinnovo dei treni notturni 350 mila euro per ogni carrozza, per un totale di circa 42 milioni. Treni lasciati marcire sui binari».
Una cifra che Trenitalia smentisce e esclude che corrisponda al vero senza però fornirne un’altra.
Resta il fatto che qualunque sia la cifra, l’investimento pare dunque andato perso, dal momento che gran parte delle vetture appena rimesse a nuovo sono oggi inutilizzate.
L’azienda esclude interventi radicali sulle carrozze dopo il 2007, ma dalle immagini girate nelle officine Rsi sembra però che i treni fossero sottoposti fino all’anno scorso a operazione di restauro consistenti.
Solo una minima parte dei convogli rimessi a nuovo sono in servizio sulla rete ferroviaria italiana.
Secondo l’ufficio stampa di Trenitalia «l’obsolescenza delle vetture fa della demolizione la destinazione preferita per i vagoni notte».
Seconda opzione, anche se meno probabile, rimane quella della vendita all’estero. Qualunque sia il destino dei treni notte, una cosa è certa: il deterioramento determinato dal passare del tempo e dal vandalismo non può che ridurre drasticamente il valore di questi treni.
Anna Pellizzone e Alessandra Tranquillo
(da “Il Corriere della Sera“)
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