LA BEFFA DI ANONYMOUS, HACKERATO IL SITO DELLA LEGA CREMONA: SALVINI DIVENTA NETTUNO CHE AFFONDA LE NAVI
RIVENDICATA L’AZIONE COME SEGNO DI PROTESTA NEI CONFRONTI DELLE POLITICHE MIGRATORIE: “NOI NON PERDONIAMO, NOI NON DIMENTICHIAMO, ASPETTATECI”
Digitando nei moto di ricerca la parola chiave Lega Cremona, il primo risultato è il sito ufficiale del Carroccio nel comune lombardo.
Provando a entrare nel portale, però, adesso appare questo messaggio: «Forbidden. You don’t have permission to access / on this server». Il motivo è semplice: il portale è finito sotto l’attacco del team di hacker di Anonymous Italia e, al momento, non è più accessibile.
L’operazione di protesta è partita mentre il ministro dell’Interno era in visita in città per l’ennesimo comizio elettorale in vista dei ballottaggi di domenica 9 giugno, dove sarà impegnato anche il candidato leghista (e del Centrodestra unito) Carlo Malvezzi.
L’hackeraggio di Anonymous non ha mandato fuori giri il sito — ora irraggiungibile nel tentativo di farlo tornare alla normalità — ma è stato un modo per esprimere il loro messaggio di protesta nei confronti di Matteo Salvini.
Sul portale della Lega Cremona, infatti, è comparsa l’immagine del leader del Carroccio nelle vesti di Nettuno, il Dio del mare della religione romana.
Al centro dell’immagine che compariva sulla home del sito della Lega Cremona fino a qualche ora fa, infatti, c’era il volto di Matteo Salvini ‘montato’ sullo spaventoso corpo di Nettuno che, con un tridente in mano, affonda una nave in balia delle onde e dei suoi poteri sovraumani.
Il chiaro riferimento alle politiche migratorie del ministro dell’Interno è sottolineato anche dal messaggio che accompagna quella fotografia, con tanto di firma da parte di Anonymous Italia.
«Nettuno li salverebbe — si legge nel messaggio scritto sotto la fotografia del segretario del Carroccio nelle vesti del Dio Nettuno — tu li stai affondando tutti, dimenticando che sono persone anche loro. Evviva Salvini».
Il sito della Lega Cremona è ancora irraggiungibile, ma negli screenshoot diffusi da diversi portali di informazione locale si può leggere anche la firma degli hacker: «Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci».
(da agenzie)
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