LA CALIFORNIA VUOLE USCIRE DAGLI USA: REFERENDUM PER NON AVERE NULLA A CHE SPARTIRE CON TRUMP
LA CAMPAGNA SOSTENUTA DALLA SILICON VALLEY
E se ce ne andassimo davvero?
C’è una domanda che sta martellando la testa di migliaia di cittadini americani dopo la vittoria di Donald Trump: può la California abbandonare gli Stati Uniti d’America? Diventare una sorta di Scozia negli Usa, un paese con la propria le legislazione e le proprie regole, e magari anche un proprio presidente?
Si chiama “Calexit” ed è la nuova “moda” che sta coinvolgendo centinaia di californiani. Per ora una moda appunto, ma potrebbe diventare qualcosa di più.
Nella California che ha detto sì alla marijuana ad uso ricreativo e no all’obbligo del preservativo nei porno, il 61,5 % degli elettori ha votato per Hillary Clinton.
La parte fortemente democratica dello stato si è fatta sentire e gli elettori di Trump erano intorno al 32,3 %. Si sapeva e qui le previsioni, visto il forte spirito “left” californiano, non hanno sbagliato.
Come in altre parti d’America l’elezione di Trump ha sollevato una sorta di indignazione popolare, soprattutto fra i giovani, e in poche ore l’hashtag “Calexit”, la “brexit” della California, è diventato popolare sui social network.
In realtà , andava a ripescare una campagna che è già in atto: si chiama “YesCalifornia” e da mesi si prefigge lo scopo di indire un referendum per chiedere l’indipendenza dello stato dagli Usa.
Il tutto basandosi sul concetto chiave che la California, da sola, è oggi la “sesta potenza economica mondiale”. Ma quella che prima poteva essere un’idea strampalata di una frangia di indipendentisti dopo il voto ha cominciato a trovare un sostegno concreto.
Il concetto di una “secessione pacifica dagli States tramite referendum” ha colpito anche qualche big della Silicon Valley, come Shervin Pishevar, cofondatore di Hyperloop, che ieri ha annunciato sui social di voler finanziare la campagna per Calexit.
“Il gesto più patriottico che posso fare. La California è la sesta più grande economia mondiale, motore economico degli Usa e fornisce una grande percentuale al bilancio federale. Siamo uno stato con un peso importante e dobbiamo poter valutare di muoverci da soli”.
Una tempesta di tweet e di sostegno, sull’ondata dell’indignazione per il neo presidente nominato, ha fatto il resto: tanto che la campagna YesCalifornia ha ritrovato uno slancio inaspettato.
Il referendum è stato fissato per la primavera del 2019 ma non c’è alcuna garanzia sulla possibilità che avvenga una reale Calexit. I seccessionisti sostengono che legalmente questo sarebbe possibile.
C’è un caso del 1869 che riguarda l’ipotetica secessione del Texas che potrebbe creare dei precedenti. I sostenitori di Calexit basandosi su questo sostengono che con un “emendamento che dovrebbe essere approvato da due terzi della Camera dei Rappresentanti e due terzi del Senato con il consenso di almeno 38 stati” la cosa potrebbe essere possibile. Ma è una partita ancora tutta da giocare.
(da agenzie)
Leave a Reply