LA CATALOGNA FINISCE INDIGESTA A BOSSI
DOPO AVER DECANTATO LE AUTONOMIE SPAGNOLE, BOSSI INVITA A CENA IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO CATALANO CHE NON CONDIVIDE PER NULLA LE SUE SPARATE CONTRO GLI IMMIGRATI….”NOI SIAMO FAVOREVOLI AL VOTO AGLI IMMIGRATI ALLE AMMINISTRATIVE”…. E A BOSSI VA DI TRAVERSO L’OSSOBUCO
La padagna del magna magna ha trovato la location adatta in un noto albergo milanese per una cena in onore del presidente del parlamento catalano, Ernest Benach Pascual.
Finalmente il rappresentante di uno dei miti federalisti e autonomisti della Lega si siede a tavola imbadita con loro, curioso di conoscere le ultime novità della politica italiana.
Se il vino annebbia la vista, la Coca Cola fa forse parlare troppo il Senatur che liquida gli alleati con la solita arroganza privata: “Berlusconi? Lo controlliamo bene, senza di noi va a casa. Fini? Un ex fascista ora amico della sinistra”.
Pascual, poveretto, deve sorbettarsi le solite sparate uso gonzi del Senatur contro “chi vuole dare il voto agli immigrati, ma dovrà fare i conti con la nostra gente, prima dei diritti contano i doveri e da noi i musulmani sbatteranno sempre le corna”.
Ma, anche per Pascual, a tutto c’è un limite ed ecco che gela il Senatur con un “noi siamo favorevoli al voto agli immigrati alle elezioni amministrative”. Panico in sala, che sia anche il catalano una spia di Fini?
E Bossi fa una analisi delle sue, profonde e circostanziare : “E allora vorrà dire che li manderemo tutti da voi”.
Il leader catalano si limita a una battuta raffinata: “Lei fuma troppo” che forse non viene compresa a fondo, nella bolgia di fauci affamate.
Tutti divorano i ravioli di zucca, gli ossobuchi con verdure cotte contro la stitichezza e il panettone farcito.
A quel punto, ci sono cose più importanti per le truppe leghiste che pensare alla “catalogna”.
Per la cronaca il giorno successivo il presidente del parlamento catalano è invitato dalla Regione Lombardia a tenere una “lectio magistralis” davanti al consiglio regionale.
In questa occasione, meno culinaria e più ufficiale, Benach Pascual afferma: “In Catalogna garantiamo la scuola e la salute a tutti. La mia emozione più grande è stata visitare una scuola in cui metà degli alunni erano marocchini e l’altra metà rom. Ma tutti parlavano un perfetto catalano”.
Non sappiamo se i rappresentanti leghisti, a sentire il presidente di un Paese fino a ieri un loro mito, abbiano avuto un attacco intestinale o isterico. Certamente d’ora innanzi dimostreranno più interesse alla catalogna bollita che alla regione spagnola.
Anche se ciò causerà una notevole coda ai servizi igienici: l’importante è avere sempre dei cessi nell’espletamento della lotta politica.
E in via Bellerio certamente non mancano.
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