LA CONSULTA BOCCIA LA PATACCA DI TOTI SULLA LEGITTIMA DIFESA: COMODO FARE CAUSE A CARICO DEI CONTRIBUENTI
INCOSTITUZIONALE PAGARE SPESE A INDAGATI: E’ MATERIA DI STATO… SULL’ALLARME SICUREZZA SECONDO SCHIAFFONE PER IL CENTRODESTRA DOPO L’AMMISSIONE DEL SINDACO BUCCI SUL CALO DEI REATI A GENOVA
La legge della Regione Liguria del 5 luglio dell’anno scorso, con cui la Regione stessa si fa carico delle spese processuali dei cittadini che vengono incriminati per eccesso di legittima difesa dopo aver reagito ad una aggressione, viola l’articolo 117 della Costituzione nella parte che attribuisce allo Stato competenza esclusiva nella materia “ordine pubblico e sicurezza”.
Lo ha stabilito la Consulta con una decisione depositata oggi.
Per il centro destra ligure che sul tema della sicurezza aveva fortemente puntato durante la campagna elettorale, poi vinta, per il sindaco di Genova, è la seconda “sconfita” in pochi giorni
La prima è di quanto il neo sindaco Marco Bucci, alla sua prima partecipazione in Prefettura al Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica, all’uscita aveva dovuto ammettere che a “Genova i reati sono in calo”.
Insomma tutto quell’allarme su Genova come il Bronx era pura propaganda perchè i numeri ufficiali raccontano un’altra realtà .
Naturalmente un conto è la sicurezza reale un’altra quella percepita sulla quale si costruiscono anche le fortune elettorali
Per quanto riguarda la legge sul sostegno a chi veniva indagato per eccesso di legittima difesa, una posizione condivisa con i governatori leghisti di Lombardia e Veneto, la disposizione impugnata dal presidente del Consiglio stabilisce che “la Regione prevede il patrocinio a proprie spese nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano indagati per aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, ovvero assolti per la sussistenza dell’esimente della legittima difesa”
Secondo la Corte costituzionale, la disposizione in questione non interferisce con la materia “ordinamento penale”, perchè “la disposizione non incide su fattispecie penali, non modifica i presupposti per l’applicazione di norme penali, non introduce nuove cause di esenzione dalla responsabilità penale, nè produce effetti sanzionatori ulteriori conseguenti alla commissione di un reato”: però si ripercuote sulla materia “ordine pubblico e sicurezza”.
“Attraverso regole che incidono sul patrocinio nel processo penale, la norma risulta, infatti – scrive la Corte – funzionalmente servente rispetto a scelte in tema di sicurezza, per le quali le Regioni non hanno competenza”.
La Consulta sottolinea che “è qui in questione la concessione di un sostegno economico ai cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, affrontano un procedimento penale con l’accusa di aver colposamente ecceduto i limiti della legittima difesa. Tale concessione è manifestazione di un indirizzo regionale in tema di prevenzione dei reati e di contrasto alla criminalità , materia che la costante giurisprudenza di questa Corte ha sempre considerato riservata allo Stato”.
“Attraverso il sostegno economico nel procedimento e nel processo è, infatti, incoraggiato (o non scoraggiato), in ambito regionale, il ricorso alla ‘ragion fattasi'”, conclude la Consulta, dichiarando – per questa parte – l’illegittimità costituzionale della legge della Liguria.
Sulla bocciautura intervengono i consiglieri regionali del Pd Luca Garibaldi (vicecapogruppo) e Raffaella Paita (capogruppo). “Non poteva essere altrimenti – sottolinea Paita – visti i palesi profili di incostituzionalità della norma, come il Partito Democratico aveva già evidenziato in commissione e in aula”. La maggioranza, però, spiega Garibaldi, che è stato anche relatore di minoranza, “ha voluto forzare ugualmente le regole e approvare una legge ideologica, pur sapendo che sarebbe stata respinta dalla Consulta. Oltre a essere l’ennesima legge della Giunta Toti a venire bocciata – conclude il vice capogruppo del Pd – la norma sulla legittima difesa prevedeva anche uno stanziamento di 20 mila euro, che il centrodestra aveva tolto a progetti per la sicurezza urbana ben più concreti. Una figuraccia e un danno per tutti”.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply