LA DENUNCIA DI MALAGO’: “NEMMENO IL FASCISMO ERA ARRIVATO A TANTO”
“NON E’ UNA RIFORMA DELLO SPORT, MA UN’OCCUPAZIONE DEL CONI DA PARTE DELLA POLITICA”… LA LOTTIZZAZIONE DEI FONDI DA PARTE DELLA LEGA
“Questa non è la riforma dello sport italiano, non c’entra nulla. Questo è un discorso in modo elegante di occupazione del Comitato olimpico italiano. Lo stesso fascismo, pur non essendo estremamente elastico nell’acconsentire a tutti di esprimere le proprie opinioni, aveva rispettato quella che era stata la storia del Coni dall’epoca della sua fondazione”.
Un attacco durissimo e senza precedenti verso il governo quello partito dal presidente del Comitato olimpico nazionale, Giovanni Malagò, parlando ai membri del consiglio nazionale in corso in riferimento alla riforma del Coni contenuta nella bozza della manovra.
Alla base dello scontro c’è il fatto che da parte del governo viene considerato un conflitto di interesse il fatto che sinora sia stato il Coni a distribuire i soldi alle Federazioni, visto che poi tocca ai presidenti delle stesse Federazioni a votare il n.1 del Coni.
La cassa in pratica non la avrà più la Coni Servizi, come adesso, ma una nuova società di ispirazione e nomina governativa, la Sport e Salute spa.
A Malagò e quindi al Comitato olimpico nazionale spetteranno solo 40 milioni per la preparazione olimpica. Il mondo dello sport, ovviamente, interpreta questo cambiamento come uno svuotamento di poteri e di autonomia in favore della politica.
Per questo l’intemerata di Malagò ha scatenato applausi e ovazioni nel mondo sportivo.
Questa riforma è una cosa “che il Coni non si merita per la sua storia – ha continuato Malagò davanti al Consiglio nazionale – per quello che ha fatto. Questa non è una riforma dello sport italiano, non c’entra assolutamente niente ma è un discorso di occupazione del comitato olimpico nazionale. Il discorso è questo, poi se qualcuno vuole edulcorare…”.
“Io non considero questa una riforma ma la precisa, fortissima volontà della politica di oggi di trasformare il Coni: io sono in parte in causa perchè se si chiede all’oste come si mangia… Ma qui ci sono mostruose capacità e siamo il comitato più prestigioso al mondo, mentre con questa riforma diventeremmo l’ultimo comitato al mondo. Sarà solo un tour operator. E’ sicuro”, ha continuato il presidente del Coni.
Malagò è incontenibile e ironico: “Hanno chiamato la nuova società Sport e Salute spa, ce n’è tantissime in Italia, si occupano anche di massaggi…”.
“Se questa riforma fosse iniziata a gennaio – aggiunge – mi sarei dimesso contestualmente. Non avrei fatto il becchino nè il notatio. E se dico che mi dimetto mi dimetto, ma io non abbandono la mia barca a cinque mesi dalle Olimpiadi del 2020. Non lo faccio, ma c’è una profonda illogicità in questo documento”.
“Abbiamo fatto notare – ha poi precisato Malagò – che questa riforma non è applicabile nel 2019 e ci è stato risposto che è per il 2020: peggio mi sento, nell’anno delle Olimpiadi. Io sono stato eletto per essere presidente di un altro Coni: questo Coni (come previsto dalla nuova legge, ndr) non lo accetto. Il problema è mostruoso, clamoroso”.
“È un problema – ha concluso nel suo discorso durato quasi un’ora – che nessuno dei qui presenti e degli altri stakeholder meritava. Non so cosa succederà . Ci aggiorneremo il più possibile e oggi oltre a dire viva lo sport e viva l’Italia, dico anche viva il Coni”.
Nel frattempo, il Consiglio nazionale del Coni ha approvato il documento dove si dà mandato al presidente del Giovanni Malagò, di trattare con il governo sulla riforma del Comitato Olimpico inserita in manovra. Unico voto contrario tra i presenti, quello del senatore leghista e presidente dell’Asi, Claudio Barbaro.
Molto polemico anche Franco Carrraro, così come durissimo è stato l’ex presidente del Coni Mario Pescante, secondo cui si tratta di “un colpo di mano, perfino la legge del 1942 di Mussolini era molto più democratica. Di che cosa siamo responsabili per essere stati percossi in questo modo? Questo è un colpo di mano. Non ci illudiamo, la politica è già arrivata e in futuro non si discuterà affatto, c’è un signore che deciderà i contributi alle Federazioni”, ha commentato Pescante.
(da agenzie)
Leave a Reply