LA DRAMMATICA FOTO DELL’UOMO SULLA NAVE TALIA, SIMBOLO DELLA TRAGEDIA DEI MIGRANTI
IL MERCANTILE ANCORA AL LARGO DI MALTA DOPO AVER SOCCORSO TRE GIORNI FA 52 PERSONE ALLA DERIVA SENZA ACQUA NE’ CIBO: MALTA NON VUOLE FARLI SBARCARE, VIOLANDO LE LEGGI INTERNAZIONALI
La Pietà dei mari si trova sul mercantile Talia. Ha il volto scheletrico e terrorizzato di un migrante subshariano, privato ormai anche della forza per scendere le scalette di un ponte. E ha le braccia forti e compassionevoli di un marinaio in tuta blu e mascherina che lo sorregge.
Questa foto è stata scattata poche ore fa sulla Talia, e da sola racconta quello che il governo di Malta si rifiuta di vedere: i 52 migranti recuperati in mare, e che le autorità della Valletta da tre giorni non vogliono far sbarcare, sono allo stremo.
Il marinaio della foto dovrebbe essere un motorista. Il mercantile, dopo aver ricevuto la segnalazione di un gommone in avaria, ha deviato la propria rotta per recuperare gli uomini e le donne che vi viaggiavano. Come impongono le convenzioni marittime internazionali. Ora li stanno accudendo e nutrendo, pur con tutte le preoccupazioni del rischio Covid, ma non possono resistere ancora per molto.
Malta continua a non assegnare loro un porto di sbarco. Solo due migranti sono stati autorizzati a scendere perchè ritenuti in concreto pericolo di vita.
L’armatore è in difficoltà , perchè il Talia era atteso in Libia per consegnare un carico. Il governo di Malta dice che non consentirà l’attracco ai naufraghi fino a quando non avrà garanzie da altri Stati membri dell’Unione sulla loro immediata ricollocazione, come scrive il Times of Malta.
Il 3 luglio Alarm Phone, l’ong che segnala i gommoni, aveva diramato il primo allarme. Rilanciato poi dall’italiana Mediterranea Saving Humans e dall’ong tedesca Sea Watch.
(da agenzie)
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