LA FOLGORANTE CARRIERA DI MARZIA CASOLATI, SENATRICE GIOIELLIERA MESSA DA SALVINI IN UN SEGGIO BLINDATO
HA INCASSATO IL BONUS DA 1.500 EURO, PUR ESSENDO TITOLARE DI UNA GIOIELLERIA, DI SEI IMMOBILI E DUE TERRENI, OLTRE A PERCEPIRE OGNI MESE 11.000 EURO DA PARLAMENTARE… DAL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE A PALAZZO MADAMA
“Una miracolata della politica riuscita a farsi spostare all’ultimo nel collegio sicuro per andare a Roma” . Così viene definita la senatrice della Lega Marzia Casolati da diversi compagni di partito.
Giudizi non teneri, tipici anche di chi nutre un po’ di invidia per chi ha spiccato il volo. La gioielliera della Galleria Umberto I, che ha chiesto e ricevuto i 1500 euro a fondo perduto dei contributi “Riparti Piemonte” istituiti dalla Regione per le attività economiche che hanno chiuso durante il lockdown, nel 2018 ha preso l’onda giusta, approfittando della mancanza di candidate donne nella Lega.
Cosa che gli ha permesso di fare il balzo passando dall’aula “pop” della Circoscrizione 1 di Torino a quella ben più blasonata (e ricca a livello di stipendio) di Palazzo Madama.
Un mensile da 11mila euro, un reddito imponibile denunciato nel 2019 di 101.314 euro, comproprietà di sei immobili e due terreni agricoli.
Il bonus chiesto dalla senatrice è di poco superiore a un decimo dell’emolumento mensile che Casolati riceve dopo essere stata elette nel collegio di Moncalieri, dove, in realtà , la conoscono in pochi.
Per lei avevano riservato un collegio di Torino, quello vinto dall’esponente del Pd Mauro Laus, ma Casolati, 50 anni, è riuscita a convincere i massimi vertici della Lega a darle un posto sicuro.
Un inserimento garantito dallo stesso segretario regionale della Lega, Riccardo Molinari. La senatrice, che ora ha restituito la somma a Finpiemonte ed è stata sospesa dalla Lega, con diversi colleghi commercianti e amici vanta rapporti diretti con lo stesso Salvini.
Casolati è una militante di lungo corso. Un fatto che ha stupito diversi colleghi della Circoscrizione Centro quando l’hanno vista all’opera nel 2016. Ha mosso i primi passi in politica tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, nella Lega Nord del Piemonte delle origini, quella guidata da Gipo Farassino e poi da Domenico Comino.
Si avvicina proprio a Comino, definito da Bossi lo ” Schwarzenegger” del Carroccio. Eletto deputato nel 1992, nel ’93 si candida a sindaco di Torino e sfiora il ballottaggio: elezione che vengono ricordate per la ” valanga verde” su Torino, quando il Carroccio supera il 20 per cento.
È la prima volta che Casolati si candida ed entra nel consiglio della Circoscrizione 8, quello di San Salvario. Incarico che terrà fino al 2001, quando la sua carriera politica subisce un’interruzione.
Decide si seguire Comino dopo l’espulsione decisa da Bossi e finisce nell’Ape che, però, non prende il volo. La gioielliera di Porta Palazzo, sposata con il commercialista Fabrizio Capuzzo, nominato revisore unico dell’Atl Biella- Valsesia- Vercelli dalla giunta Cirio lo scorso settembre, dopo un periodo sabbatico, rientra nei ranghi del Carroccio, approfittando poi del cambio di pelle imposto al partito da Matteo Salvini e da Riccardo Molinari. È la sua seconda possibilità . Ora una battuta d’arresto. Ma c’è chi scommette che si riprenderà .
Non sono teneri nemmeno i commenti dei vicini di negozio in Galleria Umberto I. Si tratta di un’attività storica per la zona di Porta Palazzo, aperta dal nonno nel 1911 ed ereditata dal padre nel 1995.
“Una gioielleria un po’ fanè” , dicono alcuni vicini. Non tutti vogliono parlare. Roberto Pesce, del negozio di materassi vicino, sottolinea che si tratta di “una collega e amica, siamo cresciuti insieme e la considero praticamente una cugina. Per questo la vicenda mi rattrista. È censurabile dal punto di vista etico e morale perchè sostiene ancora una volta l’idea che la politica sia distante dai cittadini, ma metterla alla gogna è troppo”
Non è dello stesso avviso l’erborista Paola Dosi: “E’ uno scandalo – dice- siamo stupiti perchè la conoscevamo da quarant’anni e non ce lo saremmo mai aspettati. Tutti noi abbiamo avuto difficoltà , noi siamo riusciti ad accedere al contributo Inps, un piccolo aiuto che ci ha permesso per mangiare, a fronte di oltre la metà delle perdite di incassi. Trovo quello della senatrice un comportamento amorale, eticamente indecente”.
(da “La Repubblica”)
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