LA GAFFE DELLA RAGGI: “LA FUNIVIA? SI PUO’ SMONTARE E RIMONTARE DA UN’ALTRA PARTE”
LA RISPOSTA, POI CANCELLATA, A UN CITTADINO CHE CONTESTAVA IL COLLEGAMENTO BATTISTINI-CASALOTTI
A volte l’impulsività è una cattiva consigliera. Soprattutto quando mancano pochi mesi alle elezioni e l’istinto è quello di voler mettere tutti d’accordo.
Lo ha imparato ieri la sindaca Virginia Raggi che prima ha pubblicato una risposta su Facebook a un commento critico e poi l’ha cancellata, rendendosi conto che la pezza messa di corsa per coprire il buco ne avrebbe aperto uno ben più grande.
Il tema è l’approvazione in giunta del piano di fattibilità della funivia Casalotti-Battistini, un cavallo di battaglia della precedente campagna elettorale della Raggi che è stato tenuto chiuso in stalla per cinque anni per rispuntare ieri, appunto a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative.
Di fronte a un cittadino che commentava criticamente l’annuncio glorioso della sindaca su Facebook ricordando che il prolungamento della linea A è bloccato da anni, la Raggi ha candidamente risposto: “La funivia, qualora non dovesse più servire, si smonta e si può rimontare da un’altra parte mentre il prolungamento della metro richiede finanziamenti in molto maggiori rispetto a quelli della funivia uno studio molto più complesso una progettazione non banale e quindi la funivia può benissimo essere un mezzo di transizione in attesa della futura metropolitana ma ci sono degli studi che stiamo facendo per valutare il carico trasportistico della metro a che è già molto affollata e quindi cercare di capire se sia preferibile attestare il nuovo Capolinea a Casalotti o piuttosto nella zona di Monte Mario”.
A parte l’italiano zoppicante e l’uso non proprio rigoroso della punteggiatura, il commento politico riguarda soprattutto il contenuto del post: in sostanza, la sindaca annuncia un’opera assicurando però che può essere presto smontata e spostata altrove. L’anomalia non è passata inosservata al cittadino che l’aveva sollecitata sul tema e che ha risposto: “Ma quale mezzo di transizione e ipotesi di smontaggio…. Ma si rende conto?”.
In effetti, l’assurdità di quella risposta cerchiobottista deve essere saltata all’occhio anche alla prima cittadina, o a chi per lei ogni giorno riempie il suo profilo di annunci e buoni propositi, tanto che il post è stato prontamente cancellato.
Non prima però che qualche attento osservatore lo avesse fotografato a futura memoria, per inserirlo nell’album di una certa politica, quella dove tutto è possibile, soprattutto quando affidato alle parole.
(da agenzie)
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