LA LEGALITA’ SI FONDA SU REGOLE CHE VANNO RISPETTATE DA TUTTI
LA GUERRA TRA POVERI ALL’OMBRA DEL VESUVIO TRA DISAGIO SOCIALE, PERMISSIVISMO E ASSENZA DELLE ISTITUZIONI
I fronti sono due.
Da un lato “l’emergenza rom”, soprattutto nel circondario della quarta municipalità . Dall’altro il braccio di ferro tra commercianti ambulanti e Comune.
Purtroppo succede, e succede da troppo tempo.
I rom, soprattutto la sera tardi, girano con le loro “carrozzelle”, scavano tra i rifiuti, raccolgono gli oggetti che secondo loro sono ancora spendibili e li portano nei loro “campi”.
Il giorno dopo li mettono in vendita occupando abusivamente i marciapiedi di Napoli. Sembra quasi che il circondario di Piazza Garibaldi sia diventato una sorta di “mercatino ambulante a vocazione internazionale”: si mettono ovunque, fanno “caciara”, rendono difficoltoso il transito pedonale e imbrattano in ogni dove.
Lo scenario non è dei migliori e la gente è esasperata anche a causa dei “campi”, soprattutto per quello sito nei pressi di Scampia, un campo rom molto esteso con tanto di vedette a fare da guardia e con rifiuti, immondizia e topi dappertutto.
Come se non bastasse, i rom “bruciano tutto”, e quel campo è anche sistematica fonte di tantissimi, reiterati e continuati “mini-roghi” tossici.
Come è noto in Campania non sono gli unici…
«Se il sindaco non interverrà esploderà una bomba come accaduto nel quartiere di Tor Sapienza a Roma, dove esiste un disagio acuito dalla presenza di immigrati e campi rom. La gente è esasperata. Chi verrebbe a spendere in una zona che, da biglietto da visita della città , si è trasformata nel mercato dell’immondizia al dettaglio?»: è stato questo il grido disperato, la denuncia e, al contempo, l’appello stesso della cittadinanza riportato dai vari media.
Una situazione resa ancora più critica dalla decisione del Comune di procedere alla delocalizzazione del mercatino ufficiale dei commercianti ambulanti, da Piazza Leone a Via Aquileia.
Insomma, da un lato, l’Amministrazione Comunale ha trasferito il mercatino altrove, dall’altro, sembra proprio “far finta di non vedere” l’occupazione abusiva della zona sistematicamente consumata anche da parte di quelli non “in regola”.
Se si va all’estero, se si vive in un paese straniero, piaccia o meno, si ha l’obbligo di rispettare le sue regole e il discorso vale per tutti: autoctoni, stranieri, ospiti.
E non importa se taluno abbia o meno “la vocazione al rispetto naturale delle regole”, siano essi cittadini di quello Stato o appartenenti ad altre etnie.
Le regole stabilite sono tali e vanno fatte rispettare da tutti, perchè su di esse si fonda la convivenza civile.
E il dovere delle Istituzioni repubblicane, siano esse nazionali o locali, è quello di applicarle senza guardare in faccia nessuno.
Forse sarebbe opportuno che a Destra si cominciasse a sostituire lo slogan “prima gli italiani” con quello “prima la legalità “.
Non è mai troppo tardi per riscoprire una delle nostre radici.
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra liberale
Leave a Reply