LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI: SLITTA IL VOTO IN GIUNTA E AUGELLO CHIEDE ADDIRITTURA CHE BERLUSCONI RESTI SENATORE: “MAI STATA DECISA UNA PROCEDURA DEL GENERE”
IL PDL CANTA VITTORIA, CI VORRANNO SETTIMANE PRIMA DI ARRIVARE AL VOTO, I VILI ASPETTANO I GIUDICI DI MILANO… NAPOLITANO, LETTA E ALFANO GONGOLANO, EPIFANI E GRILLINI COMPLICI, TUTTI D’ACCORDO PER SALVARSI LA POLTRONA
Silvio Berlusconi deve rimanere senatore, altro che decadenza.
Dopo tre ore di riunione, è questa la proposta avanzata da Andrea Augello alla Giunta per le elezioni di Palazzo Madama.
“La decisione presa costituisce un precedente importante. Non era mai stata decisa una procedura del genere” ha spiegato il senatore del Pdl, visibilmente soddisfatto dagli sviluppi politici della vicenda.
“E’ stata accolta la nostra richiesta di individuare una procedura ad hoc per questo caso, non lo speravo” ha continuato il relatore del caso Berlusconi in Giunta per le Immunità del Senato.
“Per quanto riguarda i tempi non sono ancora in grado di dire nulla perchè dovranno essere ancora decisi dall’ufficio di presidenza — ha proseguito Augello — ma posso solo dire che essendo una questione del tutto particolare, tanto che richiede una procedura a sè, ci vorrà tutto il tempo che ci vorrà …”.
Obiettivo centrato, quindi: il Pdl voleva prender tempo e così sarà , con una procedura stabilita ad personam per il Cavaliere.
“Abbiamo ottenuto che prima si voti sulle questioni preliminari e poi sulla decadenza o meno di Berlusconi — ha spiegato Augello — Ognuno potrà esprimersi su ogni questione pregiudiziale e poi ci sta il voto complessivo. E’ stata accolta, di fatto, la nostra richiesta e di questo siamo soddisfatti”.
Secondo Augello il clima in Giunta stasera “è stato molto più disteso e conciliante rispetto a quello di ieri”.
Il presidente della Giunta, Dario Stefà no, ha poi ufficializzato la ‘mossa’ di Augello: “Il relatore ha formalizzato la sua proposta di convalida del senatore Berlusconi attraverso una serie di questioni preliminari”.
Crisi di governo evitata? Presto per dirlo. Di certo c’è stata una certa distensione tra Pd e Pdl, anche se le parole del segretario democratico Epifani (“La legge è uguale per tutti”) sembrerebbero confermare la linea dura.
Al momento, tuttavia, i fatti dicono il contrario.
Per quanto riguarda i tempi tecnici della vicenda, il caso Berlusconi tornerà in Giunta per le elezioni giovedì prossimo alle ore 15, quando — come annunciato da Benedetto Della Vedova (Scelta Civica) — sarà aggiornata la discussione generale sulla relazione Augello.
Che la svolta era in dirittura d’arrivo, del resto, era comprensibile anche prima delle parole dell’esponente Pdl.
Già nel pomeriggio, a sentire gli analisti, l’uscita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva un po’ raffreddato la voglia di strappo da parte del Pd.
Una sensazione confermata in serata anche da altri componenti della Giunta.
”Siamo ormai tutti d’accordo, a questo punto le pregiudiziali non esistono più” aveva detto poco prima il senatore del Psi (eletto nelle liste Pd) Enrico Buemi in una pausa dei lavori.
“Abbiamo deciso di continuare l’esame della relazione di Augello seguendo l’articolo 10 del regolamento”.
Il che significa che ogni componente della Commissione potrà intervenire per 20 minuti ciascuno “più un tempo supplementare — spiega Buemi — di 60 minuti per gruppo…ci servono 920 minuti di discussione generale. Ci sarà un voto unico su relazione e pregiudiziali, ma non si voterà stasera”.
Con questo passo si arriverà a metà ottobre e arriveranno prima i giudici di Milano a stabilire l’interdizione, levando le castagne dal fuoco a Pd e Cinquestelle.
Continuando su questa strada si permetterà al tanto amato da Napolitano “governo Letta” di vivacchiare, ma al Pd costerà caro. Non tanto ai Cinquestelle che fanno quella caciara necessaria a salvare la faccia, ma poi in Commissione abbassano la cresta.
Stanotte una cosa è evidente agli italiani: la legge non è uguale per tutti, ci sono pregiudicati di serie A e altri di serie B.
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