“LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE”: RAGAZZI DA TUTTA ITALIA SULLA NAVE DELLA LEGALITA’
NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI, STUDENTI DI OGNI ETA’ IN VIAGGIO PER PALERMO… A BORDO ANCHE ALCUNE COMPAGNE DI MELISSA
“In.. Capaci di dimenticare”. “La mafia uccide. Il silenzio pure”.
Decine di scritte come queste colorano i cartelli dei 2600 studenti a bordo delle due Navi della Legalità che da Civitavecchia e da Napoli raggiungeranno Palermo, dove domani si svolgeranno le manifestazioni per ricordare il ventesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio .
Un “viaggio della Legalità ” organizzato dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e dal ministero dell’Istruzione per dire “no a tutte le mafie”.
I ragazzi indossano magliette bianche con stampata una frase di Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Prima della partenza, sulle facciate della navi, sono state srotolate le gigantografie di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
A bordo, ragazzi di tutte le età , dalle elementari alle superiori, arrivati da 250 scuole di tutta Italia.
Nessuno di loro era nato, 20 anni fa, quando Falcone e Borsellino vennero assassinati. Ma – dicono gli organizzatori – sulle loro gambe continueranno a vivere quelle idee di cui parlava Falcone. Idee che neanche la mafia può uccidere.
Perchè l’obiettivo di questo viaggio è proprio questo: tramandare di generazione in generazione la cultura della legalità e l’impegno a contrastare tutte le mafie.
Con i ragazzi viaggeranno anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso e il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti.
Piero Grasso farà il viaggio con il nipotino Riccardo. “Non abbiate paura – ha detto agli studenti – tutti insieme dobbiamo vincere quella paura che volevano metterci”.
Chi era Giovanni Falcone? Lo chiediamo ai bambini che stanno per imbarcarsi sulla nave della Legalità in partenza da Civitavecchia.
“Una persona che non dobbiamo dimenticare” – risponde Serena, 9 anni – Siamo qui per non scordarlo mai”.
“Falcone ci ha insegnato che la mafia va combattuta – aggiunge Pietro, 10 anni – e questo è il nostro modo per lottare”.
Prima di salpare è stato osservato un minuto di silenzio per Melissa, la studentessa uccisa nell’attentato di Brindisi.
A bordo ci sono anche alcuni suoi compagne di classe: “Ora non lasciateci soli – dicono Aurora e Chiara – vogliamo ricordarla. Dobbiamo parlarne ogni giorno. E vogliamo risposte”.
Con loro hanno portato uno striscione: “Melissa è con noi”.
Valeria Teodonio
(da “La Repubblica“)
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