LA MELONI SI E’ GIOCATA ANCHE IL VOTO DI RITA DALLA CHIESA: “DELUSA DAI FISCHI, NON SO SE VOTERO’ PER GIORGIA”
“LE SONO VICINA PER AMICIZIA MA NON LA PENSO COME LEI: NON SI PUO’ FARE IL SINDACO DI ROMA SENZA RAPPRESENTARE ANCHE LE MINORANZE”
«La cosa mi ha colpito molto. Ci sono rimasta male perchè mi aspettavo una platea più tollerante. Ero andata non in appoggio della candidatura di Giorgia, quanto per amicizia, per affetto nei suoi confronti. Lei stessa lo sa che io non la penso proprio come lei…».
È scossa Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, volto noto della tv con simpatie trasversali ma con un occhio di riguardo «per tanti temi della sinistra» e, per qualche ora, candidata indicata da FdI per Roma.
Invitata alla terrazza del Pincio per la kemesse di presentazione della candidatura di Giorgia Meloni, ha avuto un vivace scambio di opinioni con parte del pubblico sui diritti degli omosessuali.
La cosa, a distanza di giorni, la turba ancora. Tanto da metterla in seria difficoltà su chi sostenere nella corsa al Campidoglio.
Dalla Chiesa, completi il discorso che aveva iniziato dal palco a questo punto.
«Sono salita sul palco per salutarla e dire che la stimo pur non avendo le stesse idee sui diritti gay sui quali vorrei fosse più attenta. Lì è successo il finimondo…»
Era il caso di dirlo in quell’occasione?
«Non si può fare il sindaco di Roma senza assistere tutte le comunità e le minoranze. È questo che volevo dire, ma c’è un’intolleranza e un pregiudizio che fanno male. Sono certa però che non c’era il popolo della destra in quella piazza, ma tanti facinorosi. La mia paura è il ritorno al passato.”
Che cosa, invece, la unisce alla Meloni?
«Non parlo da politico: se avessi voluto avrei accettato di candidarmi e invece mi sono sfilata perchè non mi sento in grado. Con lei condivido una cosa molto importante: nel mio dna ho i carabinieri, le forze dell’ordine. Meloni si è sempre impegnata su questo fronte. Mi auguro che mantenga questa attenzione”
A proposito, le piacciono gli altri candidati?
«Della Raggi non ho un’opinione precisa, l’ho sentita qualche volta ma, per il momento, non la trovo strutturata per poter fare il sindaco. Di Giachetti mi è piaciuto il gesto di andare da Rosy Bindi con l’elenco dei candidati: ha dimostrato grande rispetto per l’antimafia».
Quali sono le emergenze di Roma?
«Viabilità , traffico e dare le case a chi ne ha bisogno. Mi fa rabbia pensare che c’è chi paga 100 euro sui Fori imperiali. E poi non voglio più vedere mendicanti dormire per strada, bisogna accoglierli in strutture dignitose. Occorre più coscienza del disagio sociale e meno personalismi».
Rimane un dubbio. Meloni avrebbe votato per lei. Lei voterà invece Meloni?
«Mi dia del tempo per pensarci…».
Davvero?
«Devo capire bene, al di là dell’affetto che ho per lei. Al di là delle emergenze di cui ha parlato, che sono le stesse che denunciano Giachetti, Marchini e Bertolaso, perchè tutti hanno capito che Roma ha bisogno di essere presa per le briglie… Ma dopo quello che è successo al Pincio non so cosa risponderle. Del resto non ho mai detto che avrei votato per Giorgia Meloni. Non sono andata lì per supportarla dal punto di vista politico, ma per amicizia…».
Antonio Rapisarda
(da “il Tempo”)
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