LA MOSTRA A VENEZIA CON LA PROVOCAZIONE ARTISTICA: SALVINI CHE CULLA L’IMMIGRATO BEBE’
OPERA DELL’ARTISTA CUBANO ERIK RAVELO, FUGGITO DAL REGIME DI FIDEL, UN PO’ DIFFICILE DIRE CHE E’ COMUNISTA… MA NON MANCANO LE SOLITE MINACCE DEI CAZZARI SOVRANISTI… ARRIVA ANCHE LA POLIZIA
Il vicepremier Matteo Salvini, ministro degli Interni della Lega deciso a respingere i migranti in fuga verso l’Italia, fotografato con un bebè non «bianco» in braccio che indossa un giubbotto salvagente.
E’ bufera a Venezia sulla mostra che espone l’immagine del leader leghista, per una volta immortalato in giacca e cravatta, che pur protetto da un paio di guanti neri appare impegnato nell’azione politicamente meno naturale per il «capitano» che ha trasformato la lotta contro gli stranieri nell’ideologia unica del suo nuovo sovranismo: cullare dolcemente un neonato appena salvato da un barcone.
L’opera è esposta nella vetrina di Venice Factory, studio-galleria dell’artista veneziana Federica Palmarin, nel cuore della città lagunare presa d’assalto per il carnevale.
Autore del fotomontaggio è Erik Ravelo, scultore e pittore cubano, fuggito dall’isola dominata dal comunismo di Fidel Castro quando aveva 18 anni, famoso per essere diventato direttore creativo di “Fabrica”, la fucina della comunicazione Benetton.
Tutti ricordano le sue provocazioni sintetizzate in un’immagine: i leader mondiali contemporanei che si baciano mentre si fanno la guerra, o i bambini senza volto crocifissi al corpo degli adulti.
Anche questa volta il suo scatto, per gli specialisti uno sticker, fa discutere, divide ed è già bersaglio di minacce da parte di gruppi d’estrema destra.
La tensione è tale che la mostra è stata visitata da agenti di polizia, che non hanno assunto alcun provvedimento.
“E’ venuta la polizia — ha comunicato sui social Erik Ravelo — però non mi hanno arrestato”.
Gli agenti, transitati in barca davanti alla galleria, si sono limitati a filmare la vetrina. Da una parte i visitatori che applaudono quella che interpretano come la denuncia “della disumanità di chi usa il proprio potere per non accogliere chi è costretto a fuggire per sopravvivere, neonati compresi”.
Dall’altra chi si ferma, guarda l’immagine di Salvini con il migrante bebè, si indigna “per la strumentalizzazione del dolore”, entra e protesta, ordinando di rimuovere l’opera.
A chiarire il senso dell’installazione è indirettamente lo stesso Ravelo. “Federica Palmarin ha coraggio”, il suo laconico commento su Facebook.
In mostra, sotto il titolo “Revelation” anche un’immagine con il premier Conte, i vice Di Maio e Salvini, il fondatore dei Cinque Stelle Grillo e il ministro Toninelli, che esibiscono il dito medio teso, opera di Xante Battaglia.
L’ingresso alla galleria, ultima provocazione, è vietato ai minorenni. L’esposizione avrebbe dovuto chiudere il 5 marzo, ultimo giorno di carnevale: visto il successo e l’assalto dei visitatori l’apertura è stata prorogata, per ora, sine die.
(da agenzie)
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