LA PAURA NON RENDE LUCIDI. SALVINI: “MI AUTODENUNCIO PER LA GREGORETTI”. QUALCUNO LO AVVISI CHE E’ GIA STATO DENUNCIATO
E SULLA “DECISIONE CONDIVISA” CON CONTE E DI MAIO NON SOLO VIENE SMENTITO DAI VERBALI DEL CDM MA NON PRODUCE UNO STRACCIO DI PROVA ALLA SUA TESI
Salvini versione “confusione mentale”: “Se mi devono chiamare in tribunale per rispondere di quello che ho fatto mi autodenuncio” afferma il Capitano rivolgendosi all’accusa di sequestro di persona nei confronti dei 131 migranti della nave Gregoretti.
Ma non c’è bisogno di autodenunciarsi: come è successo per la Diciotti, e come succede ora per la Gregoretti e come sicuramente succederà in futuro, finchè ci sarà ancora qualcuno in questo paese che conosce le istituzioni e il loro senso e non si è lasciato incantare dalla propaganda, Salvini sarà sempre denunciato.
Se le sue intenzioni sono quelle di bloccare le persone in mare, di chiudere i porti, di negare a chi ha bisogno di aiuto l’umana solidarietà per raggranellare punti in più tra l’elettorato più marcio del paese, allora Salvini passerà la sua vita politica in tribunale. Perchè non si chiuderanno mai gli occhi di fronte allo sfacelo in cui questo paese si è trasformato per colpa di politici senza scrupoli.
Quanto alla chiamata in corrietà nei confronti di Conte e D i Maio è già finita in farsa: nessuna “decisione condivisa” ha precisato un tecnico (il segretario generale di Palazzo Chigi), argomento mai trattato in Cosniglio dei Ministri.
Salvini sostiene che ha “lettere e mail” che lo provano, ma non ha esibito uno straccio di “lettera o mail” a sostegno della sua affermazione.
Morale: se le avesse avute queste “prove”, le avrebbe già esibite.
Conclusione: si faccia processare e si difenda nel processo, visto che dice di non temerlo (a parole). Così fanno i cittadini onesti.
(da agenzie)
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