LA POLITICA NON È PIÙ ATTRAENTE, PER FAR VOTARE I GIOVANI DEVONO SCENDERE IN CAMPO I CANTANTI
PER PROVARE AD AUMENTARE L’AFFLUENZA ALLE PROSSIME EUROPEE, A BRUXELLES STANNO PENSANDO DI COINVOLGERE I MANESKIN E ROSALIA CHIEDENDO LORO DI LANCIARE DEGLI APPELLI AI PIU’ GIOVANI PER ANDARE A VOTARE
L’Italia vuole, e può, diventare il Paese europeo in cui nel voto di giugno si raggiunge il massimo della partecipazione alle urne. Anche oltre il 55 per cento degli elettori che è, al momento, la cifra prevista per le consultazioni continentali. Ma è in tutta la Ue che sta per scattare la campagna contro l’astensionismo e contro la propaganda anti-europeista che la Russia, tramite tutti i suoi canali compresi quelli dei partiti sovranisti e di estrema destra, ha cominciato ad allestire e sono tutti preoccupati, anche i nostri servizi segreti, per questo.
C’è da dare un segnale a Putin, dicono a Bruxelles, e l’alta partecipazione, soprattutto da parte dei giovani, alle Europee sarebbe il segnale più forte di modernità politica e di identità liberale che si può dare all’autocrate di Mosca e al mondo intero.
Il 9 maggio, festa dell’Europa, è la data clou. La campagna congiunta tra Commissione Ue ed Europarlamento a un mese dal voto del 9 giungo metterà in campo iniziative ovunque e anche in Italia, dove tra l’altro sono stati avviati contatti con Rai, Mediaset e le altre reti per spot in favore della partecipazione al voto (già al festival di Sanremo sono state portate sul palco le matite per dire: lasciate nelle urne un segno a favore dell’Europa).
Intanto, a livello europeo, l’ideona è questa: chiedere – e lo stanno già chiedendo anche se la star americana non è da tutti apprezzatissima e nella faida in corso tra lei e Kanye West il rapper sembra avere la meglio almeno in Europa – a Taylor Swift, in tour in Europa in questa primavera, di lanciare nei suoi concerti inviti ai giovani a votare alle elezioni di giugno. Swift, icona dei democrat statunitensi e in prima fila nella campagna anti-trumpiana per il voto Usa di novembre, nelle scorse elezioni presidenziali si spese molto per portare i ragazzi alle urne e il suo impegno è stato considerato fondamentale.
Ma c’è di più: l’idea brusselese – se ne sta occupando direttamente la Commissione Ue – è coinvolgere i Maneskin e Rosalia, la popstar, cantautrice, discografica e attrice spagnola, nella campagna per far votare i giovani. Che sono stati quelli, per dirne una, che cercarono di impedire nel referendum inglese, perdendo però, la Brexit. Questa volta, oltretutto, per la prima volta avranno il diritto di voto anche i sedicenni in alcuni Paesi: Germania, Belgio, Austria, Malta.
Altra smossa, riferita all’Italia, per far votare i ragazzi il 9 giugno. È quella che vedrà protagonista lo spazio multimediale di Piazza Venezia a Roma intitolato a David Sassoli. È stato chiesto quattro giorni fa, dalle istituzioni europee ai dirigenti dei partiti, di partecipare a forum con i giovani per spiegare loro i valori europei e l’importanza della Ue. Le risposte non sono ancora arrivate ma nel Pd e in Forza Italia la disponibilità è completa.
E ci saranno ad aprile e nel maggio pre-elettorale Elly Schlein e i colleghi azzurri – inutile dire del super europeismo, non dogmatico, di Antonio Tajani che è stato presidente dell’Europarlamento e commissario Ue – a questi eventi in un luogo al centro di Roma, la città dei Trattati del 57 che furono l’atto di nascita della famiglia europea, che è molto frequentato da scolaresche e da studenti universitari.
A fine febbraio, altro segnale dell’importanza che si attribuisce alla partecipazione dei ragazzi alle elezioni del 9 giugno, il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità una norma secondo cui i nostri studenti all’estero possono votare lì dove temporaneamente risiedono, senza troppe complicazioni burocratiche.
(da Il Messaggero)
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