LA POLONIA FA MARCIA INDIETRO SULLA SEDICENTE RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
I SOVRANISTI VOLEVANO COLPIRE I MAGISTRATI NON RISPETTANDO LA STATO DI DIRITTO… L’EUROPA HA REAGITO ED E’ ARRIVATO IL DIETROFRONT NEL TIMORE DI PERDERE I CONTRIBUTI EUROPEI
Dopo le provocazioni, la marcia indietro. All’indomani di un crescendo di accuse agli “eurocrati” di Bruxelles culminate nella minaccia di una possibile ‘Polexit’, Varsavia ora sembra volerci ripensare sulla riforma della giustizia al centro di un duro scontro con la Ue, cancellando il regime disciplinare per i giudici bocciato anche dalla Corte di giustizia europea.
Una mossa che, se verrà confermata in via ufficiale nei prossimi giorni, potrebbe scongiurare l’avverarsi di scenari più cupi per il Paese: da una multa salata al rigetto del Recovery plan nazionale, passando per l’attivazione del meccanismo sul rispetto dello stato di diritto che bloccherebbe l’erogazione dei fondi strutturali europei, di cui Varsavia è da sempre beneficiaria netta.
A fare il primo passo verso il compromesso era stato giovedì il primo presidente della Corte Suprema polacca, Malgorzata Manowska, che ha emesso due ordinanze per congelare fino a novembre l’attività di quella camera disciplinare che avrebbe il potere di revocare l’immunità dei giudici e di ridurre i loro stipendi.
La decisione ha provocato non pochi malumori tra le diverse anime della coalizione nazionalista di governo, divisa tra chi, compreso il premier Mateusz Morawiecki, vorrebbe ancora mediare con Bruxelles e chi, come il guardasigilli Zbigniew Ziobro, proprio non ne vuole sapere.
A dare la linea definitiva ci ha pensato oggi Jaroslaw Kaczynski, leader del primo partito di maggioranza, il Pis, annunciando la volontà di eliminare dalla riforma la norma che prevede il regime disciplinare, facendo così “scomparire l’oggetto di controversia con la Ue”.
La faglia sulla tutela a tutto tondo della democrazia in terra polacca è però diventata ormai talmente ampia che a Bruxelles restano prudenti.
Un portavoce fa sapere che la decisione di Varsavia sarà analizzata “con attenzione”, ma si aspetta una notifica ufficiale. E possibilmente entro il 16 agosto, data in cui “le autorità polacche sono tenute a informare la Commissione delle misure adottate per conformarsi alla sentenza del 15 luglio” con la quale la Corte di giustizia Ue aveva rigettato in pieno il regime disciplinare dei giudici, ritenendolo carente sotto il profilo dell’imparzialità e dell’indipendenza.
Le prime proposte di modifica della riforma dovrebbero essere presentate dal governo polacco a settembre, ma per la Ue occorre fare in fretta. Anche perché in ballo c’è la valutazione, già prorogata, del piano per ottenere i 23,9 miliardi di euro in sovvenzioni e i 12,1 miliardi in prestiti che rendono la Polonia una delle maggiori beneficiarie del Recovery Fund.
(da agenzie)
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