LA PROCURA DI MILANO SCEGLIE LA LINEA DURA CON I “FURBETTI”: AMMENDA E ARRESTO FINO A SEI MESI
I MAGISTRATI APPLICANO L’ART 260 DEL T.U. DELLE LEGGI SANITARIE CHE PREVEDE UNA PENA NON OBLABILE
Mano pesante contro gli irresponsabili: la Procura di Milano, guidata da Francesco Greco, sta valutando di applicare per l’emergenza Coronavirus una norma più dura dell’articolo 650 del codice penale, ossia l’articolo 260 del testo unico delle leggi sanitarie, che punisce chi non osserva un ordine “legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva”.
Un reato che prevede una pena congiunta dell’arresto “fino a 6 mesi” e dell’ammenda fino a 400 euro. E che non è ‘oblabile’, come invece l’altro reato, ossia non si può pagare per cancellarlo.
Applicando l’articolo 650 del codice penale, di cui si era parlato finora, infatti, l’inosservanza dei provvedimenti che impediscono gli spostamenti, se non per comprovati motivi, è punita con una pena dell’arresto fino a 3 mesi o, in alternativa, con una sola ammenda fino a 206 euro.
Ed essendo un reato contravvenzionale, poi, il procedimento può anche concludersi con un’oblazione, ossia con il pagamento di una somma prestabilita che estingue il reato
Diversa, invece, la sanzione prevista nell’articolo 260 del testo unico delle leggi sanitarie del 1934, perchè la pena arresto-ammenda è congiunta e, dunque, non ‘oblabile’
Delle denunce che arrivano a ciclo continuo in Procura se ne occupano sia l’Ufficio Portale, coordinato dal pm Giancarla Serafini, che il dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavoro’, guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano
In valutazione, tra l’altro, ci sono anche altre eventuali ipotesi di reato da applicare a seconda dei casi, tanto che se ci si troverà , ad esempio, di fronte addirittura ad una persona che era consapevole di essere positiva al Coronavirus ma ha deciso di stare a contatto con altri senza presidi di sicurezza, si potrà anche applicare l’ipotesi più grave del reato di epidemia. Quella dolosa e’ punita anche con l’ergastolo.
La Procura milanese, dunque, sta già vagliando le denunce redatte dalle forze dell’ordine per arrivare poi ad infliggere le prime condanne a coloro che non hanno rispettato i divieti imposti e che ora non se la potranno cavare più pagando una somma.
(da agenzie)
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