LA PROMESSA DI HAFTAR A PUTIN, UNA BASE NAVALE RUSSA IN LIBIA A TOBRUK PER SPIARE L’EUROPA A DUE PASSI DALL’ITALIA
I RUSSI DARANNO SISTEMI AEREI AL GENERALE LIBICO IN CAMBIO I RUSSI SARANNO OSPITATI NELLE BASI LIBICHE
Alla fine di settembre il generale ribelle libico Khalifa Haftar, le cui forze dominano la Libia orientale, si recò a Mosca dal suo mandante Vladimir Putin. Era il primo incontro tra i due dal 2019. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov confermò l’incontro dichiarando che i due avevano «discusso della situazione in Libia e della regione nel suo complesso». ma in realtà molto di più serio bolliva nel pentolone.
Haftar arrivava a Mosca dopo una serie di colloqui avvenuti in Libia con il vice ministro della Difesa russo Yunus-Bek Yevkurov – incaricato da Putin di comandare l’integrazione del Gruppo Wagner negli apparati ufficiali russi, dopo l’assassinio di Evgheny Prigozhin. Yevkurov era stato più volte regolarmente in Libia orientale negli ultimi anni, l’ultima il 17 settembre, quando fu ricevuto da Haftar pochi giorni dopo l’alluvione che spazzò via gran parte della città costiera di Derna, uccidendo migliaia di persone e facendo migliaia di dispersi. D’altra parte, il fallito assalto di Haftar nel 2019 alla sede del governo di Tripoli (governo legittimo per l’Onu) si era affidato in buona parte sui mercenari wagneriani. Che però non riuscirono a superare le forze armate di Tripoli, sostenute dalla Turchia. Perché i due si stavano vedendo così spesso?
Ora emerge una delle risposte più credibili, e uno dei contraccambi di questa relazione: secondo fonti di Bloomberg, la Russia sta progettando di stabilire una base navale nella parte orientale della Libia, che le darebbe la possibilità di avere un presidio militare al confine meridionale dell’Europa, a anche di spiare sull’intera Unione Europea, cosa tecnicamente possibile da lì. L’accordo sarebbe, appunto, stato preso da Haftar e Putin a Mosca, in quell’incontro di fine settembre.
Haftar, che controlla molti dei principali impianti petroliferi della Libia, un Paese che ha il 40% delle riserve petrolifere dell’Africa, ha a sua volta bisogno di sistemi di difesa aerea (di cui lo stesso Gruppo Wagner disponeva) per difendersi da Tripoli, che è sostenuta dai turchi.
Ma al generale servono anche addestramento per piloti e per forze speciali. E questo può ben essere offerto sia da Wagner sia dai servizi militari di Mosca. I russi in cambio potrebbero essere ospitati in diverse basi libiche.
Un nodo cruciale dell’incontro – e certamente una delle preoccupazioni delle intelligence occidentali che hanno il dossier sul tavolo – è che navi da guerra russe potrebbero anche ottenere diritti di ormeggio permanenti in uno dei porti libici, si pensa sia Tobruk, che è nel cuore del Mediterraneo vicinissimo, all’Italia e alla Grecia. Che infatti non dormono sonni del tutto tranquilli, su questo.
Al momento la Russia ha una sola base nel Mediterraneo, ma troppo distante, a Tartus, in Siria. Tobruk è messa infinitamente meglio, geograficamente. Almeno se l’obiettivo è l’Europa. La trattativa in uno stato avanzato, al punto che l’ex inviato degli Stati Uniti in Libia, Jonathan Winer, ha dichiarato che è presa «molto seriamente» da Washington: «Tenere la Russia fuori dal Mediterraneo è stato un obiettivo strategico fondamentale: se la Russia riesce ad avere dei porti lì, ha la possibilità di spiare l’intera Unione Europea».
Mosca poi sta da tempo cercando anche di impiantare una base navale anche sul Mar Rosso in Sudan, per avere accesso facile al Canale di Suez, la Penisola Arabica e l’oceano indiano. E, come La Stampa ha raccontato, sta affidando questo pacchetto africano a una coppia inquietante, composta da Yekurov, appunto, e da Andrey Averyanov, il capo dell’unità clandestina 29155 del Gru, ritenuta responsabile di avvelenamenti col novichok (gli Skripal) in giro per l’Europa, e diversi attentati e operazioni di destabilizzazione.dalla Bulgaria al Montenegro. Non casualmente, l’unità aveva operativi che entravano e uscivano con una certa facilità dall’Italia (aeroporto di Milano, in particolare, compresi gli avvelenatori di Skripal). Non sarebbe esattamente rassicurante averli insediati stabilmente, con navi da guerra a disposizione, in Libia.
Wagner si appresta dunque a diventare – ancora di più – una costola ufficiale dei servizi russi e delle operazioni estere del Cremlino. Mentre, secondo quanto ha ricostruito il Wall Street Journal, Putin ha costruito un nuovo sistema per integrare e sostituire militarmente Wagner con altre due compagnie militari private, Redut e Convoy, che sarebbero finanziate rispettivamente dagli amici del presidente Gennady Timchenko e Arkady Rotenberg.
(da la Stampa)
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